Televisa e Carlos Slim, colpiti al cuore dalla riforma delle telecomunicazioni messicane
Da Rottasudovest
Lo chiamavano il candidato di Televisa, perché, poco prima dell'inizio
della campagna elettorale per la presidenza del Messico, aveva sposato Angélica Rivera, una delle stelle delle telenovelas della tv messicana, e perché godeva
dell'appoggio del potentissimo impero mediatico. Invece.
Nella sua breve presidenza, che ha appena celebrato i primi 15 mesi, Enrique Peña
Nieto ha realizzato riforme difficilmente immaginabili in passato. E ha colpito al
cuore l'impero di Televisa.
Nei giorni scorsi l'Instituto Federal de Telecomunicaciones (IFT), che
controlla la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, ha dichiarato
preponderanti, nei rispettivi mercati, il Grupo Televisa, il più importante
gruppo mediatico di lingua spagnola, di proprietà di Emilio Azcárraga, e América
Móvil, il più importante operatore di telefonia mobile dell'America Latina, di
proprietà di Carlos Slim, l'uomo più ricco del mondo fino a quando proprio questa riforma ha messo in discussione l'egemonia del suo imperso.
Cosa significa gruppo preponderante? Secondo la Costituzione messicana è
preponderante "l'impresa che abbia più del 50% degli utenti, iscritti e
audience per il traffico nelle sue reti o per la capacità utilizzata a livello
nazionale nei servizi di radiocomunciazione o telecomunicazioni" spiega
il quotidiano El Universal. E cosa succede quando un gruppo è fondamentalmente
egemone nel proprio mercato? Lo spiega ancora El Universal: "Alle imprese
preponderanti, l'Instituto Federal de Telecomunicaciones imporrà una
serie di obblighi regolatori specifici e diversi rispetto al resto delle
imprese del settore. La Costituzione include misure regolatorie in materia di
informazione, offerta e qualità dei servizi, accordi in esclusiva, limiti
all'uso di strumenti terminali tra le reti, regolazioni asimmetriche in tariffe
e infrastrutture di rete, compresa la disgregazione dei suoi elementi
essenziali e, nel caso, la separazione contabile, funzionale o strutturale
delle imprese".
Per gli imperi di Azcárraga e di Slim, dunque, non si tratta di uno scherzo. Un colpo storico, per alcuni media latinoamericani. Un colpo al cuore, per i media messicani.
L'IFT ha determinato 188 misure che dovranno iniziare a essere applicate entro
30 giorni. Tra queste ci sono, per Televisa la proibizione di trasmettere in
esclusiva programmi di grande livello di audience come i Mondiali di Calcio o i
Giochi Olimpici o le partite dei tornei di calcio nazionale; questi programmi
non potranno essere trasmessi in esclusiva neanche dalle piattaforme pay per
view di Televisa, come Cablevisión o Sky, considerati parte dell'impresa
preponderante; Televisa dovrà inoltre condividere la propria infrastuttura con
i concorrenti non gratuitamente, ma a un prezzo giusto, che, in caso di
mancanza di accordo tra le parti, verrà stabilito dall'IFT; Televisa dovrà anche fornire tutte le informazioni sulle tariffe pubblicitarie applicate.
América Móvil e Telmex, le due società con cui Carlos Slim controlla la
telefonia fissa e mobile del Messico, dovranno condividere le proprie
infrastrutture con gli altri operatori e dovranno disgregare le reti locali.
Questo potrebbe avere pesanti conseguenze sul roaming e, dunque, sulle entrate
dell'impero di Carlos Slim, ma non è ancora chiaro l'impatto della misura sulle
tariffe per i clienti: potrebbero diminuire i costi di connessione o potrebbero
sparire del tutto? I media messicani segnalano come le misure imposte dall'IFT
siano al momento più chiare per Televisa e più confuse pe Telmex e América
Móvil.
Di chiaro sembra esserci che Enrique Peña Nieto diceva sul serio, quando
prometteva riforme mai viste e urgenti per il Messico.
Potrebbero interessarti anche :