sono stata per qualche anno lontana dalla mia città.
quando tornavo il tempo era sempre troppo poco e la nostalgia troppo grande.
negli ultimi sei mesi i viaggi da e per firenze non mi hanno permesso di avere il tempo per girarla.
ma adesso sono in ferie, e passeggio piano piano per le strade della mia città.
la mia città si chiama Lucca, ha circa 85.000 abitanti ed è circondata da mura bellissime risalenti all’epoca rinascimentale.
le mura dividono da sempre “lucca dentro” da “lucca fuori”, un lucchese che abiti a cento metri dalla cinta ma dalla parte esterna della città dirà, per dire che va in centro “vado a lucca”.
a “lucca dentro” abitiamo in 9.000 circa, quindi siamo una netta minoranza.
passeggiando per le strade del centro storico mi sono accorta che a lucca, che è una città ad impianto medievale, le persone guidano il suv o la jeep. stamani ne ho perfino vista una con il contrassegno handicappati, che non so voi, ma io lo vedo poco uno che cammina male a guidare una jeep.
passeggiando per le strade del centro mi sono accorta che la CGIL non c’è più, è stata trasferita fuori città, da tempo era molto difficile arrivarci, e fuori città ha il parcheggio, così ci si arriva meglio. ma comunque non c’è più e non succederà più che passeggiando per la città si veda uno della CGIL che sta andando a lavorare.
non c’è più neanche la CISL, quello da ancora più tempo.
in compenso ci sono tre negozi tre di mutande e calzini nel giro di cinque metri, due addirittura uno di fronte all’altro.
il mercato non c’è più, quello già da tanto tempo, e così la gente va a fare la spesa fuori città, come è normale, in città le pochissime “botteghe” sono diventate “gastronomie” e ci vuole il bancomat per fare la spesa.
in città ci sono tanti negozi nuovi, tutti di orecchini, trucchi, calze, e cappelli. viene da pensare che gli uomini non comprino più nulla e che solo le donne sostengano il paese ai tempi della crisi.
in città la gente mi pare sempre più grigia, o, forse, beige. tutti hanno pantaloni di velluto e un giubbotto di camoscio, gli occhiali da sole anche quando piove e se sono donne, adesso che fa di nuovo freddo, sono impellicciate tipo polo nord.
la mia città sembra un po’ noiosa dal di dentro. ma forse mi sbaglio, forse ci abito solo da poco tempo, forse, da qualche parte, oltre ai suv, alle pellicce, al camoscio, agli occhiali da sole e alle mutande di pizzo in vetrina esiste ancora una società civile.
ma no, cosa vado a pensare…