Magazine Diario personale
Domani farò la mia ultima passeggiata, si snoderà attraverso la mia città da questo maestoso palazzo sarò condotta in ceppi e coi miei stracci indosso. Sarà una lunga processione sotto il sole cocente, sarò derisa e coperta di polvere, insulti e anche qualche sputo.
C’è puzza qua dentro di sterco, sudore e sangue. Hanno anche provato ad allungarmi le ossa oggi, quell’uomo con la voce strana e una croce appesa al collo. Quante parole in una lingua che non comprendo. Non mi piaceva il petto su cui poggiava “u signuruzzu”, mandava bagliori d’oro, ma non riuscivano a spegnere il cuore di tenebra del mio aguzzino. Ho urlato, accidenti, se ho urlato. Volevo spezzare loro i timpani, in realtà loro hanno spezzato il mio corpo. Dicevano che cercavano la mia anima, ma lei si era rincantucciata in un angolo e non hanno potuto trovarla. Mi hanno fatto male, ma non fino in fondo, domani dovrò reggermi in piedi per percorrere la strada che mi porterà fino al luogo dove darò il massimo di me. Dove io la strega, darò luminoso esempio e sarò per qualche ora faro per questa città oscura. E il popolo comprenderà il messaggio, applaudirà e gliene verranno indulgenze. E il popolo sarà incantato dal fuoco come animale in trappola.Mi sarà il cielo più lieve che questa terra, sarà l’unico che mi accompagnerà, lo anelo da tempo ormai.Ne vedo poco attraverso le sbarre.
Sono una strega o almeno così dicono questi uomini che cercano Satana e non hanno specchi nelle loro stanze segrete, per me invece una segreta tutta mia, perché non c’è pietà per una donna ribelle, per chi ha tradito Dio e gli uomini. Gli uomini del Dio rancore, della frusta e del ferro rovente, gli uomini che lo usano a piacimento per raddrizzare ciò che fa inorridire l’usuale sentire.In questa cella con le mie unghie stanotte lascerò dei segni, delle parole. Io non mi sento vinta. Racconto il mio dolore, ma non la mia sconfitta.Qualcosa mi dice che nulla andrà perduto. Io so che un giorno per quella stessa strada che io percorrerò domani, uomini e donne liberi grideranno di gioia. Ci saranno altri carri ma festosi, saranno vinte le lacrime e l’amore non sarà sopraffatto in nome del Dio della vendetta e il bacio che ho dato sarà motivo di orgoglio e non di morte.
Adele Musso
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