Il ‘Festival di Cannes’ (16-25 maggio) sarà -come sempre- la cartina al tornasole della realtà (a volte rassicurante, altre meno) che ci circonda.
E quindi, contro il perbenismo dilagante, si parlerà anche di temi destinati a fare scandalo.
Tra questi, il tema della donna vista sotto una lente di ingrandimento che si focalizza su alcuni difetti considerati, almeno fino ad ora, prettamente maschili.
A Cannes, ad esempio, si parlerà di quelle donne non più giovanissime che, magari dopo un matrimonio fallito e con dei figli adulti, avvertono la solitudine e sentono l’esigenza di trovare ancora il caldo abbraccio consolatorio di un uomo, che sia estraneo e prezzolato, poco importa.
Lo scandalo è questo: mettiamoci bene in testa che sempre più frequentemente le donne (soprattutto europee e benestanti) imitano gli uomini, anche per quanto concerne il turismo dell’amore. Di questo tratterà l’anarchico e provocatorio Ulrich Seidl nel suo attesissimo ‘Paradise: Love’, dove alcune cinquantenni si troveranno alle prese con il paradiso non solo naturalistico del Kenya.
Ma la rassegna di Cannes ospiterà anche un altro film destinato a fare scalpore: ‘The taste of money’, nuovo film del sudcoreano Im Sang-soo che toccherà il difficile tema della sessualità vista come mera merce di scambio. Al centro della pellicola, un giovane ambizioso che lavora per una potente famiglia coreana e che, da testimone oculare della corruzione morale della famiglia, entrerà pian piano a farne parte dovendo alla fine fare una scelta molto dolorosa.
di Angela Laurino
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