Quello che è avvenuto nel passato si esprime in italiano in molti modi diversi:
IL PASSATO PROSSIMO E IL PASSATO REMOTO INDICATIVO
Il passato prossimo e il passato remoto sono due tempo che espimono, dal punto di vista temporale, lo stesso senso: un’azione fatta e conclusa nel passato.
- Il passato remoto rispetto al passato prossimo, ha la caratteristica di essere più utilizzato nella lingua scritta. Per quanto riguarda il parlato la sua diffusione è più accentuata nel Sud Italia, scarsa nel Centro (a parte la Toscana) e praticamente inesistente nel Nord. -> “Sara andò al supermercato.” “Tizio incontrò Caio.” “Magda si innamorò di Luigi a prima vista.”
- Il passato prossimo, che si può comodamente usare per parlare di un avvenimento successo qualche giorno prima sia di un avvenimento successo miliardi di anni fa, rende il racconto più “informativo”, collegato alla realtà presente. -> “Sara è andata nel bosco.” “Tizio ha incontrato Caio.” “Magda si è innamorata di Luigi a prima vista.”
IL PRESENTE INDICATIVO
- Il presente indicativo può essere usato in funzione di passato in una narrazione storica (presente storico) per attualizzare un episodio accaduto tempo fa, per renderlo più vicino a chi ascolta. -> “Quando Hitler muore, finisce per il modo l’incubo del nazismo.” “Gesù nasce in Palestina e vive sempre nell’area del Medio Oriente.”
IL TRAPASSATO PROSSIMO INDICATIVO
- Il trapassato prossimo segnala un’azione compiuta prima di un’altra azione che è avvenuta nel passato (e espressa quindi al passato prossimo, al passato remoto, all’imperfetto o attraverso il “presente storico”). -> “Siamo andati in quel ristorante perché ci avevano detto che era ottimo.” “Era uscito di casa e aveva preso la macchina.”
- Il trapassato prossimo provoca (grammaticalmente) l’attesa di un verbo al passato. Si utilizza molto all’inizio di una narrazione per creare suspance. -> “Aveva mantenuto il suo segreto per anni, ma un giorno, completamente ubriaco parlò con uno sbirro.”
- Nello stesso tempo l’azione al passato può anche non essere espressa quando è chiaro che sia accaduta o facilmente intuibile. -> “Ehi, io te l’avevo detto!”
- Il trapassato prossimo si può usare anche in modo “assoluto” in una narrazione, quasi come fosse tutta una premessa della conclusione (che prevedibilmente sarà al passato prossimo o al passato remoto). -> “Cappuccetto rosso era uscita di casa, aveva attraversato il bosco ed era giunta a casa della nonna.”
- Se la narrazione si svolge al presente storico è possibile che al posto del trapassato prossimo troviamo un semplice passato prossimo. -> “Nel 1990 un giorno apro un giornale e leggo che mio fratello è stato arrestato.”
IL TRAPASSATO REMOTO INDICATIVO
- Il trapassato remoto è il tempo dell’indicativo meno usato in italiano: infatti – in determinate condizioni – esprime un’azione accaduta prima di un’altra che è espressa al passato remoto -> “Appena ebbe avuto questa informazione decise di partire.” “Dopo che si fu seduto si accorse del silenzio.”