Divorare libri è un’arte che non sempre dipende direttamente dal lettore, ma che è insita nella carta stampata, in quella particolare carta stampata. È il caso di Tempo da dimenticare – Giallo nella notte barese. Letta la prima pagina non si riesce più a smettere finché non è il libro stesso a terminare, purtroppo! Purtroppo perché finisce troppo presto, nonostante le 295 pagine, purtroppo perché si desidera continuasse in eterno.
Tempo da dimenticare è un giallo che viaggia su due assi temporali dipendenti uno dall’altro: il passato e il presente. Un passato che si ricorda, un passato che può tornare a far sanguinare una ferita non ancora chiusa, la ferita di un’amicizia forte ma conclusa. E un presente che vuole guardare avanti, senza voltarsi indietro, che vuole nutrirsi di aspettative e speranze. Ma come accade nella vita il passato non può essere cancellato, fa parte di noi, della nostra essenza, e da un momento all’altro può condurre forse da nessuna parte, forse altrove…
Marco è un ragazzo di ventisei anni e come tanti altri frequenta l’Università, un ragazzo che, nonostante sia solare e socievole, difficilmente si fida degli altri e questo dipende anche da un’amicizia coltivata per anni e poi conclusasi a causa di un incidente (?) che ha minato i rapporti. Dopo cinque anni di distanza Federico, il suo amico di sempre, ricompare fortuitamente (?) nella sua vita, portando con sé gli orrori di una vicenda mai conclusasi, il desiderio di un riscatto e una medaglia a metà, emblema di una vittoria condivisa ma anche di un’amicizia spezzata. Anche Marta, una studentessa universitaria di diciannove anni, che sconvolge positivamente la vita di Marco, sarà coinvolta nel giallo che lascia con il fiato sospeso fino alla fine, rivelando una verità inaspettata e sorprendente.
Racchiusa in un prezioso e grazioso libro, la storia di Claudio Santovito è estremamente coinvolgente, scandita da capitoli e intermezzi che hanno una particolarità tutta da scoprire: a voi il gusto di farlo! Una scrittura limpida, ma non scontata, un linguaggio talvolta poetico che va e viene dal passato. Un modo per vedere e vivere Bari con gli occhi di Marco e per scoprire un lato insolito del Museo della civiltà contadina, sito nel Castello Caracciolo di Sammichele. Insomma un’avventura da non perdere!
Simona Leo
Claudio Santovito, Tempo da dimenticare – Giallo nella notte barese, Sentieri Meridiani Edizioni, Foggia 2011, pagg. 295, euro 15.