Il giudizio di Federica De MasiSummary:
Quante volte nella vita ci si chiede se si sta facendo la cosa giusta o quella sbagliata? Per raggiungere i propri sogni qualche volta non si guarda in faccia a nessuno, certe altre invece l’importanza dei nostri ideali non ci fa scendere a compromessi, sempre che siano leciti, e fa sfumare l’obiettivo prefissato. In Tempo instabile con probabili schiarite il regista e direttore della fotografia Marco Pontecorvo, figlio di Gillo, si stabilizza in una piccola cittadina nel marchigiano per raccontare in una commedia corale i vizi e le virtù degli italiani di oggi, mettendo al centro la parola futuro.
Un territorio quello delle Marche, attraversato storicamente da una politica di sinistra, tanto che l’azione si svolge all’interno di una cooperativa rossa, in una fabbrica di divani stretta nella morsa della crisi economica. I due protagonisti sono Giacomo ed Ermanno, interpretati dai bravissimi Luca Zingaretti e Lillo Petrolo (senza Greg), prima di tutto amici, da sempre pronti a sostenersi fra gli alti e bassi della vita, e anche colleghi. Fra assemblee straordinarie per fare il punto della situazione su ordini che non arrivano più, stipendi che difficilmente saranno pagati e una giocata al superenalotto confidando nella dea bendata, i due si ritrovano a smaltire illegalmente – a causa di tasse sono troppo alte – alcuni rifiuti speciali: scavando nel terreno antistante alla fabbrica però scoprono un giacimento di petrolio. Fortuna o guai in vista?
E’ proprio su questo dilemma su cui si dispiega Tempo instabile con probabili schiarite, fotografando un’Italia sorridente ma angosciata dagli ostacoli morali e burocratici del nostro paese. In scena ci va un’Italia genuina, paurosa di svelare a tutti che il proprio sogno è quello di avere un po’ di stabilità per poter ritrovare alcuni valori della vita come la famiglia e l’amicizia. Eppure spiegare le proprie ragioni, come quelle di Giacomo che vuole rischiare tutti i suoi risparmi per scoprire se il petrolio c’è davvero, o quelle di Ermanno che non sa se andare contro i propri ideali politici, è diventato difficile fra gli italiani, coinvolti in una perenne tribuna politica in cui si discute persino delle scelte più banali.
Non solo, in TIPS si racconta anche del rapporto genitori-figli, di quanto i primi abbiano perso la fiducia nei secondi, questi ultimi visti solo come bamboccioni sfaticati ed eccessivamente sognatori; e di quanto i secondi vedano i primi come i loro più acerrimi nemici. Una dialettica che trova uno spunto interessante nell’affermarsi come reiterata da secoli. Purtroppo il film si disperde in mille tracce e tanti personaggi senza colpire nel segno: problema di una narrazione allargata e mal gestita, che fa scivolare addosso i 100 minuti del film senza lasciare nulla. Ingegnosa e molto apprezzata è l’idea di aggiungere una linea narrativa fantastica, rappresentata dal manga disegnato da Tito, il figlio di Ermanno, i cui personaggi dal tipico tratto giapponese parlano con la cadenza marchigiana.
Peccato soprattutto per le interpretazioni valide come quella di Carolina Crescentini che in TIPS interpreta Tabellina, una ragioniera un po’ sfigatella sommersa dalla burocrazia. Meno valida è quella di John Turturro, che interpreta “Il Lombelli”, ingegnere minerario italoamericano, un po’ imbalsamato ed eccessivamente sopra le righe. Una nota positiva però la si trova nella direzione che sembra aver intrapreso la commedia all’italiana di questi ultimi tempi: sempre più attenta a raccogliere spunti dalla realtà con occhio critico e lontano dalla banalità.
Marco Pontecorvo dedica il suo secondo lungometraggio al regista e amico scomparso scomparso a gennaio Francesco Rosi, citando più volte “Il caso Mattei”, virando così la commedia verso un’attualità che va ha bisogno di essere esplorata e indagata per essere letta in modo chiaro.
di Federica De Masi per Oggialcinema.net
Tempo instabile con probabili schiarite: una commedia corale fra sogni e ideali ultima modifica: 2015-03-30T11:08:09+00:00 da Federica De Masi