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Tendere Alla Perfezione posted by Anna De Rosa

Da Parolesemplici

Tendere Alla Perfezione posted by Anna De RosaL’ATTACCO. Essere preda tediosa di sé stessi nell’enfasi di credersi chissà chi, o forse Dio.

La mediocrità è la cancrena che nonostante le cure fatte anche con diligenza e prescrizione medica non sono riuscito a vincere!

E’ vero: lei mi accusa…. Mi accusa sempre e di tutto…. Tanto che neanche apre bocca ed io giù a contrastarla, e redarguirla fino a minacciarla, non so neanche di che, ormai è difesa: autodifesa…

Non la sopporto più, eppure c’è tanto da ammirare in lei: determinazione, coraggio, prese di decisione immediata.

Me lo rinfaccia continuamente nelle sue autoanalisi: “Ho la sindrome da prima della classe, mi piace tendere alla perfezione!”

Come ho fatto mi chiedo (e sono passati 10 anni e la conoscevo da 10 anni prima!!)…

Ma ha ragione a dirmi che, come tutti gli uomini, io avevo bisogno, ho bisogno, di una geisha, veramente di una serva, serva per tutto anche per il sesso, le rare volte che ne ho voglia…

La poliedricità del nostro essere mi spaventa.

Mi vedo ridicolo quando alzo la voce, anzi quando vorrei ucciderla di botte quando, spavalda, mi provoca gettandomi in faccia con la sagacia da arringa di avvocato, le mie inettitudini.

E’ vero: sono un incapace, lo riconosco, ma è una mia scelta, sono pigro, potrei dormire tre giorni di seguito pur di non fare ciò che non mi va, e non mi va niente!

Ha ragione a dirmi che sono un vegetale, lo so: mi paragona al padre, un fannullone ora obeso e prossimo alla morte in una casa di cura.

Chissà se io potrò mai godere delle cure di una casa di cura….

Sono solo al mondo e lei è piena di famiglia, di figli, di sorelle, di parenti e amici.

Io non li sopporto! In che pasticcio mi sono messo!

Lei dice che sono ossessivo, compulsivo, un sadomasochista, un servile, uno che non dice mai quello che pensa, uno che non prende mai una posizione, uno che protende verso chiunque creda in quel momento di avere il coltello dalla parte del manico.

Uno che abbia solo due scopi fondamentali nella vita: vivere perché si respira, e rompere le palle agli altri…. E due posizioni: l’orizzontale per dormire e la seduta sul cesso per cagare!

Vero, lei mi consiglia di andare da uno psicologo, ma chi si fida di sti stronzi che non sanno risolvere la propria vita, figurati quella tua, nostra, vostra, degli altri!

Dove voglio arrivare mettendomi a nudo? Mi piace stare nudo, sono un’esibizionista contenuto; solo se bevo posso strafare, ma non bevo, fumo, fumo da tumore ai polmoni.

Essere assente: questa è la mia verità, tutto si smorza intorno a me.

Di che mi entusiasmo? NIENTE… Linea piatta da morte celebrale. Il mio essere niente, forse questo l’ha convinta a prendermi con se, pensava che il niente è niente, tale resta o si può riempire… ma di cosa??

Non abbiamo niente in comune, lei ama la creatività, vive forti passioni (non per me), si dà da fare, anzi, strafare, tutto le interessa. Io camaleonticamente prendo il colore di ciò su cui poggio: se frequento tizio (perché per un periodo mi può piacere) inizio a vivere come lui/lei, ascolto la stessa musica anche se a me non me ne frega un cazzo!

Edera… sono come l’edera, mi sono attaccato a lei, e radice su radice sono lei e vorrei totalmente controllarla, ma è troppo libera, per ogni catena ha le chiavi e, me l’ha promesso, appena può se ne andrà.

Ah, io non ho futuro. Solo, che mi frega avere un futuro, ho messo su casa con lei perché respiro e ho bisogno di un tetto, come un gatto, ah ah…. Un gatto no…. È troppo libero, indipendente.

Io sono dipendente.

Mi ritrovo a vivere e nella nebbia, forse trattasi di cataratta (ho una certà età), ma non trovo il senso, la giusta causa.

Un tempo ho avuto passioni: lo sport, una ragazza, la politica… ma mi hanno tradito…

O io ho tradito le loro aspettative: tutto fugge via da me, mi lascio andare… chi, leggendomi, avrà una spiegazione per me? Una carezza, una parola, a volte lei lo fa, ma ormai rocce ferite non crediamo che sia possibile essere altro.

Lasciarsi trascorrere la vita, sabbia fra le dita, con goduria spasmodica su e giù come una sega ben fatta dalle sue mani e venirsene grugnendo… Anche il nostro copulare è tecnico, ci si abitua e si pretende solo il risultato.

Frustrazioni? O scelte personali? Scegliere di essere così come si è, questa è la libertà.

Ho milletrentatre fisime, ossessivo compulsivo, forse a quelli come me poi capita quel qualcosa, quella lucida follia: o spararsi o sparare!


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