E’ un onore per noi di TendiTrendy intervistare gli ormai famosi stilisti veneziani Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois che hanno fatto della loro passione per la moda e la pelletteria artigianale la oro unica ragione di vita.
Sì perchè con un passato da architetti affermati il nuovo duo della moda ha abbandonato piantine e progetti per dedicarsi alla griffe Arnoldo][Battois dopo una esperienza da stilisti designer per Mila Schön, gruppo Marzotto, Scherrer, Cardin, Laura Biagiotti, René Caovilla.
Nel 2001 decidono di dedicarsi al loro brand ed accettano la dura e difficile sfida di creare una linea di abiti ed accessori aprendo uno showroom a Venezia.
Il loro lavoro ottiene subito grandi riconoscimenti, prima dal Gruppo LVMH come Percorsi di Creatività per la linea borse, poi nel 2010 arrivano tra i tre finalisti di Who is on Next, concorso internazionale organizzato da Vogue Italia e AltaRoma.
A Settembre presentano la loro linea di borse alla Milano Fashion Week per la primavera 2012 e noi cogliamo l'occasione per intervistarli.
-D Sciogliamo subito il ghiaccio; voi, architetti veneziani, avete lasciato la passione per l’architettura per quella della moda come Gianfranco Ferré, realizzando vestiti ed accessori dalle proporzioni e forme geometriche. Quanto l’architettura ha influenzato il vostro stile???
-R La nostra formazione da architetti emerge costantemente, sia nella vita che nel lavoro, nell’attenzione che poniamo in ogni dettaglio delle nostre collezioni, dalla fase incubatrice delle idee, alla correzione dei prototipi fino al risultato finale. Nulla rimane mai incontrollato.
-D L’arte e la creatività sono innate. Ma ad un giovane stilista che consigli date su un giusto percorso di studi??? Quali sono le tappe che voi definireste obbligatorie?
-R In Italia e all’estero ci sono ottime opportunità di formazione per giovani che vogliono diventare futuri designers; il periodo formativo deve necessariamente essere seguito dall’applicazione sul campo delle proprie conoscenze e dall’inserimento nel mondo lavorativo che permetta di ampliare il proprio bagaglio conoscitivo; naturalmente, alla base di tutto, sono necessari talento, passione e spirito di sacrificio.
-D La vostra collezione primavera estate 2012 è un mix di materiali pregiati ed innovativi, un connubio di colori tenui ed accesi come il turchese e viola con decorazioni arancio e giallo fluo. A cosa vi siete ispirati realmente???
-R Il tema di ispirazione della collezione P/E 2012 Arnoldo][Battois è la traccia, ricordo di colori, forme, luci e materiali.
La collezione sviluppa varie tematiche, tra cui l’applicazione di forme in plexiglass trasparente fluo su superfici in capretto bottalato lavorate a pieghe piatte, soffietti multipli e filetti fluo per codificare un “nuovo vintage”; piastre snodabili in ottone battuto trattenute da viti a taglio, ricordo di armature medievali, imbrigliano soffici sacche di nappa plongè lavorate con impunture macro;
Tagli convergenti da cui fuoriescono macro filetti in pitone laccato fluo e un curioso accessorio metallico di una vecchia postina militare rinnovano borse dalle forme canoniche realizzate in gommosi vitelli all’anilina.
-D Come gestite il vostro lavoro essendo in due? Ognuno di voi ha dei ruoli ben definiti?
-R L’elemento che ci accomuna è di sicuro il concepire l’atto creativo come un progetto “architettonico” complesso, con regole e strutture da rispettare, ricercando sempre la coerenza tra forma e contenuto.
Le nostre differenze sono in realtà l’aspetto vincente del progetto, sono l’elemento che lo rendono unico e speciale; lo scontro creativo di idee, metabolizzato da una disciplina di progetto, si traduce in un distillato che racconta l’eccellenza.
L’elaborazione del mood della collezione e dei principali contenuti, inclusa la scelta di materiali e colori, è la risultante di una ricca discussione e confronto; le tematiche evidenziate vengono in seguito elaborate personalmente per poi essere discusse e sintetizzate nella scelta finale della collezione.
-D Il vostro progetto di debuttare nel settore borse di lusso con una griffe tutta vostra è senza dubbio in questo periodo una grande prova di coraggio rispetto al potere finanziario dei grandi player del lusso. Qual è la vostra strategia???
-R Le nostre collezioni sono sempre state realizzate grazie al sapere e al know how della tradizione artigianale veneta, nonostante spesso ci sia stato consigliato di seguire l’esempio dei grandi brands che hanno preferito rinunciare a questi valori sostituendoli con una manodopera meno qualificata ma molto più economica.
La prova che la nostra tenacia non sia stata inutile è dimostrata dall’inversione di tendenza delle campagne pubblicitarie dei grandi marchi nelle ultime stagioni: promuovere il Made in Italy attraverso immagini che raccontano la nostra preziosa tradizione artigianale.
-D Come la Camera della Moda e il Sistema Moda Italia dovrebbe aiutare le piccole medie imprese che fanno del made in italy e del prodotto artigianale il loro punto di forza?
-R In primo luogo i talent-scouting istituzionali dovrebbero seguire e sostenere i giovani talenti come accade all’estero; un esempio su tutti l’Inghilterra e l’America, Paesi in cui per cultura e approccio di marketing si investe sulle idee e sulla loro capacità di capitalizzare successi e profitti.
In Italia stenta ad attecchire una mentalità per cui il progresso di uno può essere un beneficio per tutti; il successo di una piccola e media impresa è innanzitutto la concretizzazione dell’eccellenza del Made in Italy, crea lavoro, accresce gli investimenti, la circolazione di denaro ed il profitto.
Un altro importante punto è sostenere coloro che fanno l’artigianato e non riporre nel dimenticatoio professionalità ad esso afferenti; in questo ambito hanno un ruolo fondamentale le scuole di moda e le università che dovrebbero valorizzare questo ambito e divulgarlo.
-D Franca Sozzani come ben sapete ha ottenuto il riconoscimento di Ambasciatrice Onu della Moda nel Mondo. Cosa le suggerireste e cosa ritenete che dovrebbe fare per portare a termine il suo ruolo?
-R Crediamo che Franca Sozzani dovrebbe usare l’acume e la determinazione, che ha già felicemente applicato nelle iniziative sostenute nel corso della propria carriera, per consolidare progetti che valorizzino realtà considerate “povere”, realizzando piattaforme creative e lavorative e creando una nuova idea – globale – della moda, che unisca l’empirismo industriale all’etica della sostenibilità e della condivisione di idee, creatività e benefici.
Grazie ad Arnoldo & Battois
per il tempo concessoci