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Tenedos

Creato il 29 agosto 2011 da Istanbulavrupa

Sono reduce da un breve soggiorno a Tenedos (Bozcaada), una delle due isole – insieme a Imbros (Gökçeada) – all’imbocco dei Dardanelli: le uniche due isole dell’Egeo che rimasero alla Turchia – pur se ad abbondante maggioranza greca – dopo il trattato di pace del 1923. A causa di politiche discriminatorie e delle espulsioni legate alla crisi di Cipro del 1964 (erano invece stati esenti dallo “scambio“), oggi ne sono rimasti una ventina: anziani e malandati, concentrati attorno alla blindatissima chiesa ortodossa e in via di estinzione – anche se, in effetti, sull’isola gemella si sta assistendo negli ultimi anni a un’inversione di tendenza culturale e demografica, almeno durante l’estate.

A Tenedos, purtroppo, si è sviluppato un turismo fatto di pensioni ovunque e improvvisate, di tavolini selvaggi, di praticamente zero eventi culturali o d’intrattenimento. Ci sono però spiagge notevoli, fatte espressamente per nuotare: ma è davvero una pessima idea andarci di agosto – lo abbiamo scoperto a nostre spese – perché, a causa di alcune correnti, sembra di stare nel mare del Nord. C’è una strategicissima e massicciamente restaurata fortezza (di chissà quali origini, il pannello esplicativo parla solo degli Ottomani); c’è un fantastico museo privato sulla storia dell’isola, con oggetti e foto che ne testimoniano il carattere multietnico e multireligioso; c’è un panificio-pasticceria, gestito da una famiglia turca del mar Nero prima trasferitasi a Istanbul e solo dal 2004 sull’isola, che produce e vende in abbondanza – la reinvenzione della tradizione – un biscotto tipico dei romei con farina, mandorla e “lacrime di Chios” (la resina del lentisco, la base della gomma da masticare); ci sono ottimi vini, noti da secoli, integralmente prodotti con uve locali (ma negli ultimi anni sono stati introdotti gli immancabili vitigni internazionali): i migliori sono quelli di Talay, raffinati e intelligentemente commercializzati. Il 9 e 10 settembre è in programma un festival della vendemmia e del vino, quest’anno non penso di andarci ma se l’esperimento verrà ripetuto probabilmente sì: e magari l’acqua sarà anche più calda.

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