Magazine Diario personale
Sono anni che seguo IndieVault con attenzione perchè di fatto, l'idea di Vincenzo Lettera dal punto di vista editoriale è stata perfetta e soprattutto è arrivata nel momento giusto. Il sito, de facto, è diventato il punto di riferimento per la comunità indipendente qui da noi e la cosa è un gran bene, visto che più o meno in ogni angolo del globo, community di questo tipo sono maturate portando pure tante cose buone nell'industry dei rispettivi paesi. E qui il primo problemino, nostro: non abbiamo l'industry a livello di dev, quindi lo scambio che c'è tra l'alto e il basso, diventa sempre paradossale e spesso, per me, pure dannoso. In questa discussione, che partiva da un talk dell'ultima IGDS alla Games Week, si è parlato di tutto passando dal publishing alla distribuzione, all'innovazione fino ad arrivare, al solito, allo schieramento delle fazioni dove la fazione del male sono io e il bene tutti gli altri.
Storia già vista, sullo stesso forum, più volte. Il problema è che mi ero ripromesso di smettere ma proprio non riesco. E per un attimo stavolta, si era quasi riusciti a restare nei binari civili del confronto, prima di arrivare come sempre alle prese per il culo che proprio, quando si parla di biNbi arroganti che a 20 anni pensano di sapere tutto e non hanno capito una fava, danno fastidio. Perchè provi a spiegargli che possono rincorrere si il sogno ma che ci sono dei problemi oggettivi legati alle risorse e ti rispondono che ognuno fa come crede e che grazie agli innovatori esiste l'industria. Perchè provi a spiegargli che per uno che ci riesce, un centinaio va in merda perchè poi si tratta pure di fare impresa che con codare non c'entra niente e ti rispondono che conoscono uno che ci campa la famiglia. Perchè allora gli ricordi che forse un qualche progetto lo hai gestito, lo hai visto nascere e crescere, lo hai visto shippato e qualche volta pure cassato ma a quel punto sei gradasso perchè posti il CV. E perchè non hai i titoli per spiegare un cazzo. Loro invece, pare di si, dall'alto della delivery iPhone fatta in 2 anni e mezzo che non ha portato nulla. Perchè, perchè...alla fine ti passa la voglia, tanto più che io sarei il primo a cui piacerebbe fare cose che semplicemente non si possono fare.
Solo che la gente preferisce sentirsi dire quel che vuole, come quando in certi gruppi su Facebook uno posta felice un gioco di merda fatto per Bada e tutti vanno a battergli le mani, invece di fargli capire che forse avrebbe potuto fare altro e meglio. Cosa che accade in altri contesti.
Una delle cose uscite nel botta e risposta che mi ha fatto lollare (e non c'entra con il resto), era lo split percentuali legate al discoso publishing che dopo lo speech di Reuvers (Toki Tori) è diventato mantra. Sostanzialmente, il consiglio arrivato dall'olandese volante nel trattare è che un dev deve tenersi almeno il 65% dello share, deve essere pagato prima ma non in advance, quindi con un fee fisso e mantenere pure l'IP. Strano che non abbia parlato pure di un paio di gnocche disponibili a piacere e una Ferrari. Una roba fantascientifica che ovviamente ora è religione. Peccato che la realtà sia che nessun publisher sviluppa con terzi pagando lo sviluppo ma dando dei garantiti. Cosa per cui, a volte e neanche sempre, il dev conserva la sua IP. Peccato pure che la percentuale in tasca al dev, generalmente, sia in certi casi in un delta variabile dal 5% al 30% massimo (Chillingo che è Chillingo, senza fare una cippa, si prende il 55% per dire).
Insieme a questa, deliri di fattibilità come se non esistessero ostacoli legati alle risorse, alla tech, a una serie di attività che come le fai le fai, presuppongono nel migliore dei casi costi che spesso alcuni ignorano bellamente. Ma ovviamente la tesi per cui un prodotto mediocre ha più speranze, se ben supportato, rispetto a un prodotto fantastico mal supportato, non ha riscosso lo stesso successo di uscite tipo "fate solo prodotti fantastici" piuttosto che "gettate tutto al cesso se non vi piace e ricominciate". Come se a chi approccia la questione realisticamente e con qualche dato, piacesse fare Zumba o come se esistesse di fatto un criterio che possa determinare cosa sia bello o brutto, laddove evidentemente anche i numeri e il popolo, contano. Fantastico un esempio sulla qualità del Grande Fratello, uscito nel topic.
Vabbè, dai, non c'è verso. Ed è un peccato perchè con il giusto indirizzo, tanta gente brava potrebbe veramente farcela.
Io di mio, ho messo 500$ e passa su Obsidian che sta facendo quello che un tempo pensavo di poter fare con gli amici in garage: Project Eternity. Poi c'ho ripensato, ma perchè sono un pirla senza sogni, mica per altro.
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