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Tennis: Davide Sanguinetti, a Torino, dà i giudizi al tennis italiano

Creato il 21 febbraio 2015 da Sportduepuntozero

Tennis: Davide Sanguinetti, a Torino, dà i giudizi al tennis italianoAbbiamo incontrato Davide Sanguinetti ai Ronchiverdi Torino, durante lo stage tecnico organizzato dal Tennis College Lucania, di cui il viareggino classe 1972 è testimonial, e dallo staff dei maestri nazionali FIT del centro. Occasione perfetta per fotografare i big del tennis azzurro. Iniziamo dal personaggio del momento, Simone Bolelli. Cosa pensa del bolognese? “L’ho sempre considerato il più forte giocatore italiano per la qualità dei colpi, diritto, servizio, rovescio. Gioca meglio di tutti. Deve credere di più nei propri mezzi e forse il successo in doppio agli Australian Open, la partita di secondo turno con Federer nello stesso torneo, potranno aiutarlo in tal senso. L’affermazione colta a Marsiglia contro Raonic, primo top ten battuto in carriera, contribuirà in maniera forte ad accrescere la consapevolezza nel proprio potenziale.”. La sconfitta nei quarti con Monfils?: “Non cambia nulla nel giudizio complessivo. Simone ha patito la forza e l’esperienza del transalpino, subendo in dirittura di arrivo il break decisivo. Un po’ di appagamento dopo la grande affermazione del giorno precedente è comprensibile. Da Marsiglia ripartirà più convinto e rafforzato, ne sono certo. Il suo best ranking di 36 Atp, centrato molte stagioni fa, credo proprio sia destinato ad essere battuto in stagione”. La pagella per Simone?: “Voto 10 perché è riuscito a tornare al top dopo un infortunio e non è mai facile”.

Analizziamo il più discusso giocatore azzurro, Fabio Fognini. Quali i suoi punti di forza e quali i suoi limiti?: “Fabio ha una velocità di piedi impressionante in virtù della quale riesce a sprigionare grande potenza con i colpi, in particolare con il diritto. Il suo limite è la concentrazione. E’ un autentico maremoto in questo ambito”. Che voto merita?: “Un 9 per essere diventato n° 13 Atp, impresa ardua nel tennis moderno”.

Andreas Seppi. Cosa caratterizza il tennis dell’altoatesino?: “La sua dote migliore è riuscire ad essere versatile e giocare senza problemi su tutte le superfici. Ha sempre saputo ciò che doveva fare per diventare un professionista e l’ha fatto. Mi ha stupito a Melbourne battendo un Federer in ottima forma”. Un voto ad Andreas?: “Anche per lui un bel 9”. Un rapido tuffo tra i giovani, i ’95 e ’96, Napolitano, Donati e Quinzi. Li conosce e cosa ne pensa?: “Non conosco i primi due, o meglio non li ho mai visti giocare. Quinzi ha fatto molto bene da junior anche in ragione delle sua precoce fisicità. Ora deve confermarsi a livello maggiore ma certo l’infortunio patito lo scorso anno non è stato un bel segnale”.

Guardiamo al settore “rosa” partendo da Flavia Pennetta, nuovamente numero 1 d’Italia. Come la giudica?: “Flavia è come il vino, migliora con le annate. I suoi colpi forti sono la risposta e i fondamentali. Può ancora dare il suo contributo al tennis di alto livello. Merita un 10 per il suo 2014 strepitoso”.

Cosa pensa di Sara Errani?: “Professionalmente ha fatto un’impresa salendo tra le top ten per lungo tempo. La sua forza sta nell’intensità di gioco, a dispetto di colpi “normali”. Fino a quando riuscirà a tenere tale intensità sarà protagonista e per questo merita 9”. La sua compagna di doppio, Roberta Vinci?: “A lei dò un 8 e mezzo perché è scesa nella classifica di singolare. La sua arma in più è il gioco di volo. Un tennis d’altri tempi, una sorta di Panatta in gonnella”. Uno sguardo al nuovo. Camila Giorgi?: “Il suo è il tennis più bello attualmente esprimibile in Italia a livello femminile. Un talento sul quale la Federazione è giusto che punti. Ha una grande reattività ed un fisico perfetto per il tennis”. La sua forza?: “Pensare di poter battere chiunque”. La sua debolezza?: “Abbattersi quando qualcosa inizia ad andare storto”.
Dove pensa possa arrivare?: “Tra le top ten. Il padre sta facendo un ottimo lavoro ma forse un affiancamene stabile ad un coach non sarebbe una soluzione errata”. Che voto le assegna?: “Per ora un 8 perché con il gran potenziale di cui dispone dovrebbe sempre strappare un 10”.

Panorama giovani, per esempio la Burnett. Cosa ne dice?: “Anche in questo caso siamo davanti ad una tennista dalle grandi possibilità. Dovrebbe cercare di trovare una maggiore autonomia”. Intanto i “suoi” ragazzi lo attendono. E’ ora di tornare agli allenamenti e Davide non si risparmia certo, forte di una passione immutata per il tennis e della voglia di trasmettere le proprie esperienze a professionisti e aspiranti tali.


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