Matteo Donati e Stefano Napolitano, due dei talenti più fulgidi del tennis italiano, entrambi classe 1995, stanno cercando di diventare grandi. Il primo ha già fatto molto la scorsa stagione, scalando più di 800 posizioni da inizio anno nella classifica Atp; il secondo ha dovuto fermarsi per oltre sei mesi, perdendo quindi metà stagione, a causa di un infortunio alla spalla. Il 2014 sta entrando nel vivo ed i due sono in piena attività.
Donati era impegnato questa settimana nel Challenger da 42.500 euro di Bergamo, sul veloce indoor, ed ha offerto una buona prova nel turno d’esordio. Opposto al russo Kravchuk, n° 175 del mondo, ha ceduto in due set ma lottando fino al termine ad armi pari. Persa 6-4 la prima frazione, nella seconda il giovane azzurro ha mancato cinque palle set prima di cedere 9-7 nel tie-break. Nel complesso un buon segnale di vitalità e del fatto di poter essere competitivo anche a livello Challenger, dopo aver vinto nel 2013 ben 4 tornei futures da 10.000 $.
Napolitano, invece, era impegnato nel 10.000 $ futures di Sondrio. Anche per lui una sconfitta in prima battuta, contro il francese Sebastien Boltz, fissata sulla score di 6-3 7-6. A testimonianza però della bontà della scuola piemontese ecco la bella prestazione offerta nella stessa competizione dal vercellese Pietro Rondoni, abile nel centrare i quarti di finale grazie al successo in due set (6-3 6-4) contro il lombardo Riccardo Sinicropi, testa di serie numero 7.
Roberto Bertellino
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