Vi ricorderete, ovviamente, dell’arrivo di Fata Madrina dalle lande pugliesi.
Fata madrina non ha avuto la possibilità di portare alcun tipo di abbigliamento fuorché lo stretto necessario (ovvero tutto ciò che indossava durante il viaggio) al fine di poter portare nel bagaglio a mano tutto ciò che aveva richiesto Anto, oltre alle mozzarelle e ai tarallini che le aveva consegnato Nonna Anga. Risultato borsa piena di libagioni ma completamente vuota di vestiario.
Organizzare un’escursione con fata madrina risultava assai, ma dico assai, poco edificante per la suddetta fata.
Vestiti di tutto punto, la famiglia Dejavù ha lasciato completamente allo sbaraglio fata madrina, redarguendola nientemeno che sulla sua mancanza di organizzazione riguardo al giusto abbigliamento per il trekking.
“Mary, ma sapevi che saremmo andati in escursione!!??” punta il dito Anto…
“Si, ma veramente io ho dovuto fare il corriere di contrabbando per tutta la vostra roba, non ho avuto spazio utile per il mio abbigliamento!” ha mestamente risposto la fata madrina pur conscia di avere tutto l’appoggio e la stima di Max.
“Madò sempre la stessa sei, non è cosa!” ha chiuso Anto.
Partiti per le lande selvagge alla ricerca delle Domus de Janas, i Dejavù si presentavano uniformemente vestiti così:
- Pantaloni da Trekking;
- borsone porta vivande da trekking;
- Scarpe da Trekking;
- Maglietta traspirante;
- Zaino porta Nano;
- Fascia porta Nana;
- Borracce;
- Tovaglia da picnic;
La fata madrina invece si presentava con:
- jeans;
- Converse;
- Trench;
- Orecchini luccicosi per attirare le gazze;
- Sciarpa tipo chefia;
- Borsa da passeggio in pelle marron;
La compagnia vistosamente presentava qualche nota fuori dal coro, tuttavia, felici e ruspanti, ci siamo diretti su e giù per i sentieri.
Anto si lagnava per la possibile presenza di zecche;
Nana si lagnava per le screpolature sulle mani dovute alle continue cadute;
Fata madrina si lagnava per la mostruosa presenza di bombi “anche uno solo è già troppo” ha detto lei.
Max si lagnava perchè le due sopra erano incapaci di beccare la poiana che volteggiava sulla propria testa.
Puzzolone russava e si faceva i cacchi suoi.
Insomma una ficata di escursione!!!
Dopo lunghe salite e piccole discese, accampatici lungo un sentiero “isolato” e “poco battuto” da qualsiasi essere vivente, abbiamo deciso di azzannare un panino e di dedicarci il giusto riposo.
A questo punto, nel più rilassanto riposo, siamo stati prima distratti da un sempre più intenso belare poi un terribile sospetto ci ha fatto zompare in piedi “Madò stanno venendo qui!”
Una folta orda di caproni e capre ha invaso il nostro territorio. Nana terrorizzata che le potessero mangiare i CHECCHESC (crackers) ha passato il tempo che le restava prima dell’impatto sulla folla belante, con le mani alzate al cielo, gridando “Nommimanzate i checcesc!!!!”
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La poiana è stata fotografata da Anto, dopo i vani tentativi della fata madrina, si scoprirà poi che Anto ha avuto semplicemente più culo che anima ma questo, poco importa per l’autostima dilagante di Anto!
La crotata è stata realizzata ieri sera da Anto e dalla fata madrina. 3 ore e 45 minuti per fare una crostata e 6 mini crostatine. Tra le ore perse e la corrente consumata avremmo fatto prima a comperarle alla pasticceria dell’Auchan
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake