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Teoria del prospetto e Neuroscienza : come gestiamo i soldi ?

Da Investireoggisicuro

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Molti vivono la propria vita stando ben attenti a prendere sempre decisioni il più possibile razionali, altri più inconsciamente scelgono di fare spesso scelte irrazionali, ma con i nostri soldi che scelte facciamo?

 

E’ risaputo che perdere soldi ci scoccia, e ci scoccia parecchio, ma quanto non sopportiamo questo stato?

 

Non è storia recente la formulazione della “teoria del prospetto” formulata dagli psicologi israeliani Daniel Kahneman e Amos Tversky nel 1979 dove si cerca di spiegare come gli individui si comportino ogni qualvolta si trovino davanti ad una decisione.

 

La funzione valore proposta dai due psicologi mostra come gli individui siano maggiormente influenzati dalle perdite rispetto ai guadagni, infatti in valore assoluto la stessa somma di denaro persa o guadagnata non avrà la stessa importanza sulle decisioni future.

Per la maggior parte degli individui la motivazione ad evitare una perdita è superiore alla motivazione a realizzare un guadagno infatti come esempio si porta sempre il fatto che è nettamente più facile rinunciare ad un possibile sconto (guadagno) piuttosto che accettare un aumento di prezzo (perdita).

 

Rispetto al punto iniziale, detto “stato di equilibrio” (cioè dove gli assi si intersecano), la curva mostra come per “piccole” perdite o guadagni la reazione degli individui sia differente, saremo infatti certamente più nervosi dopo aver perso una somma, di quanto saremo felici dopo averla vinta.

 

Se ci allontaniamo dallo stato di equilibrio vediamo come per alti guadagni o grosse perdite abbiamo stati d’animo decisionali invariati, cioè dopo una certa perdita od un certo guadagno di importo rilevante non siamo inclini a significativi cambiamenti di umore.

 

Studi più recenti di otto neuroscienziati cognitivi dell’Università San Raffaele di Milano e pubblicati sul prestigioso The Journal of Neuroscience, hanno dimostrato che per tornare allo stato di equilibrio dopo aver riscontrato una perdita bisogna guadagnare almeno tra le 2,25 e le 2,5 volte la medesima somma.

 

In pratica se abbiamo riscontrato una perdita di 100 euro, per abbattere del tutto il nostro stato di sconforto, abbiamo bisogno di guadagnare e/o vincere tra i 225 o 250 euro, se guadagnassimo solamente una volta la somma persa e tornassimo alla contabilizzazione semplice e pura di zero euro spesi e zero euro guadagnati avremo comunque un sentore di sconforto cognitivo che non viene cancellato.

 

La maggioranza degli individui adotta quindi un comportamento alquanto irrazionale verso i propri soldi e la sua bilancia cognitiva soggettiva non trova l’equilibrio come una semplice operazione di somma o sottrazione ma tiene conto di un forte fenomeno psicologico chiamato “avversione alle perdite”.

 

Proprio a causa di questa forte avversione alle perdite i più razionali scelgono di affidare i propri risparmi a specialisti del settore, altri più conservativi scelgono di non investire aspettando probabili spese future e infine gli ultimi scelgono di autogestire i propri risparmi sapendo di commettere spesso scelte affrettate e/o irrazionali sperando di fare meno danni possibili. 

 


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