Ci si lamenta che ormai non si fa più nulla di nuovo, che ultimamente l'industria cinematografica si basa unicamente su seguiti e rifacimenti. E non posso dire che sia del tutto errato, dato che coi cinefumetti stanno facendo remake, reboot e re-mizzamistamminchia a profusione, mentre una delle ultime cose che ha saputo smuovere la massa cinematografica è stato un film come Jurassic world, che puntava quasi tutto sull'effetto nostalgia. Però va detto che è stato sempre così. Del maiale non si è mai buttato via nulla e se una cosa poteva essere remunerativa in qualche modo, la si è sempre spremuta finché grondava qualcosa. D'altronde, franchise è un termine figo, un po' perché porta dietro di sé quello che sembra essere una sorta di culto implicito da parte di chi usufruisce di certe cose e un po' perché assicura un fanbase pronta a spillare soldi anche se la cosa farà schifo - ricordo una celebra battuta dell'Uomo Fumetto dei Simpson circa l'ultimo Star Wars: "Ha fatto davvero schifo, lo vedrò solo ventisette volte". Eppure, sequel non sempre vuol dire scarsa qualità, basti pensare a film come Spider-man 2, Il prigioniero di Azkaban,
Sono passati dieci anni. Sarah Connor è stata rinchiusa in un manicomio dopo aver cercato di far esplodere una base Skynet e il suo figlioletto John cresce sbandato di famiglia adottiva in famiglia adottiva. Le cose però si complicano quando dal futuro giungono ben due Terminator...
Terminator può essere considerato una sorta di piccolo miracolo, come hanno scritto nei commenti sotto la recensione. E infatti se pensiamo che pure per l'epoca quello era un film girato con pochi spicci, il risultato è un qualcosa di grandioso. Qualcosa che solo una persona con due cojones quadrati o con una passione maniacale poteva realizzare. Qualcuno come James Cameron, uno che a suo modo il cinema l'ha sempre amato e, pur non rientrando nella rosa dei miei registi preferiti, uno che ha sempre cercato di spingerlo oltre i limiti possibili. Sia del mezzo, che suoi, e questi ultimi spesso sono stati quelli che gli hanno maggiormente messo i bastoni fra le ruote - qualcuno ha nominato Avatar? Quando però è consapevole delle cose che sa fare, ovvero divertire ed emozionare, tira fuori il meglio di sé, tanto da essere in grado di rendere sopportabili i Guns n' Roses - che ci volete fare, nonostante i vecchi trascorsi da metallaro a me proprio non riescono a piacere - piazzandoci la loro You could be mine. A questo film infatti non manca nulla, ha una storia che, pur essendo in parte ripresa da quella del film originale, ha delle dovute aggiunte non solo narrative, ma anche tematiche, in grado di renderla più interessante, il ritmo è sostenuto dal primo fino all'ultimo fotogramma e a livello visivo ha al proprio interno un sacco di scene divenute ormai iconiche e citate in più di una pellicola - anche nell'anime Black Lagoon c'è una scena con la tata-killer che ricorda il famoso inseguimento del T-1000. E non parlo di semplice effettistica (anche lì, stunt ed effetti speciali rendono benissimo ancora oggi, nonostante qualche piccola ingenuità computerizzata) ma di semplice uso della macchina da presa, del gioco del montaggio e della composizione generale dell'inquadratura. Tutte cose rese possibili da un budget decisamente meno modesto del primo, ma anche con tutti i soldi del mondo una buona resa scenografica non è possibile. Parlando di seguiti, questa volta però squallidi, Il potere di Electro sarà costato anche molto di più, ma è diretto col culo. Questo perché non sono i soldi a dare la bravura. Quelli al massimo possono darti degli effetti speciali fighi e delle scenografie imponenti, ma il talento della narrazione è un qualcosa di molto diverso. Quello è insito in chi realizza il film. E James Cameron è un narratore molto talentuoso, proprio perché riesce a rendere originale una storia che poteva finire per essere una copia carbone del precursore, finendo per renderla ancora più iconica. Gran parte del merito va anche al buon Schwarzenegger, che torna a rivestire i panni del cyborg più famoso della settima arte, che stavolta è inaspettatamente uno dei buoni, riuscendo a pigliarsi con la sua solita autoironia e facendoti parteggiare per lui anche stavolta, nonostante si trovi dall'altro lato della barricata. Ma soprattutto, è uno dei pochi film che fra i propri protagonisti ha dei bambini sopportabili, perché al piccolo John Connor non sono riuscito a volergli totalmente male, magari anche perché pensavo a quello che sarebbe diventato poi nella storia e mi ha fatto una strana tenerezza vedere una figura 'necessaria' come la sua rappresentata come un semplice infante spaventato. Ma soprattutto, mi è piaciuta l'azione, cosa indispensabile dato che questo viene quasi più considerato un action movie che una pellicola fantascientifica. Di quella ce n'è molta e, soprattutto, non è mai invadente. Tutte le rocambolesche fughe sono funzionali alla trama e sono dirette alla perfezione, come tutto il film, regalando allo spettatore proprio tutto quello che serve per godere appieno di un cinema decisamente popolare e di certo non 'alto' come alcuni vorrebbero, ma che ha la sua dignità e le sue ragioni d'esistere. E che soprattutto, sotto tutte quelle lamine di metallo, ha cuore. Il cuore di una persona che ama quello che sta facendo e che riversa questo amore nel suo operato. E il cinema, come l'arte in generale, è fatto soprattutto da questo.
Per me la saga dei Terminatori poteva finire così, e sarebbe stata magnifica. Poi a questo sono seguiti Terminator 3, Terminator: genesys e il telefilm su Sarah Connor, e l'idillio è finito. Adesso arriverà anche il quinto...Voto: ★★★★