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Terra bruciata

Creato il 17 settembre 2010 da Abattoir
Terra bruciata

L'ecomafia si fa terra bruciata attorno

Ricordo che quando ero solo un bimbo moccioso e curioso una delle tante domande che feci a mio padre, guardando un incendio su uno dei monti che avvolgono Palermo, fu: “Perchè c’è un incendio?” Mio padre rispose in modo tanto sbrigativo quanto incauto: “Per colpa dei piromani!” Non persi l’occasione di chiedere: “E cosa sono i piromani?” Lui rispose un po’ in difficoltà “E’ gente cattiva che ama vedere il fuoco e le cose bruciare”.

Ricordo che per giorni vissi un senso di colpa immotivato per colpa di questa risposta incompleta. Mi identificavo perfettamente nel profilo del piromane tipo: amavo vedere le fiamme avvolgere la carta, bruciacchiavo gli stuzzicadenti tenendoli in mano sinchè potevo. Ero di certo un piromane!

Oggi con occhi diversi so perchè avvengono gli incendi, ma solo di recente ho scoperto uno dei motivi per cui vengono appiccati gli incendi… ma vediamo quali sono le cause più conosciute (a volte anche poco probabili) degli incendi boschivi:

  • cause naturali: l’autocombustione è un fenomeno davvero raro che interessa quasi esclusivamente reazioni esotermiche dovute alla fermentazione di cumuli di fieno insilati; i fulmini che scaricano energia elettrica su un tronco d’albero possono causare un incendio, ma le condizioni climatiche sono avverse alla sua propagazione; la rifrazione dei raggi solari che convergono su un punto mediante una lente di “fortuna” (un fondo di bottiglia, una goccia d’acqua) può portare teoricamente ad una combustione di sterpaglia o fieno secco, ma come un bravo boyscout sa bene, occorre distanziare la lente dal combustibile ad una distanza focale ben precisa, il che diventa improbabile accidentalmente;
  • cause accidentali: scintille dovute allo sfregamento di due superfici dure, uccelli o altri animali folgorati dal contatto con alcuni terminali elettrici posti sui pali dell’alta tenzione… cause davvero poco probabili, ma possibili.
  • cause colpose: mozziconi di sigaretta, focolari atti a bruciare sfalci secchi ed altri rifiuti incustoditi o in prossimità di boschi, fuochi per grigliate non estinti adeguatamente;
  • cause dolose: il colpevole decide coscientemente e volontariamente di commettere un atto illecito. Sono da considerarsi le più probabili cause d’incendio. Le motivazioni che spingono un soggetto ad appiccare un incendio doloso spaziano dalla semplice lite con il vicino di campo agricolo al voler semplicemente vedere il dispiegamento massivo dei mezzi antincendio (canadair, atuopompe, elicotteri) in lotta contro il divampare delle fiamme. Una pratica molto usata dai pastori prevede che le fiamme vengano liberate su terreni incolti per stimolare una nuova germogliazione dei campi, spesso però le fiamme divampano incontrollate. Un’altra pratica agricola simile è atta a liberare i campi dalle erbe infestanti. Altri fattori socio-economici spingono l’uomo ad appiccare un incendio come forma di ritorsione nei confronti della pubblica amministrazione, o per vendetta da parte di bracconieri senza scrupoli o da parte di altri colpevoli di reati ambientali, o semplicemente per aumentare il fabbisogno di uomini del corpo forestale antincendio e quindi sperare di essere assunti anche a tempo determinato. Il piromane che brucia il bosco per spegnerlo a pagamento. Un motivo che non conoscevo è quello che consente in modo illecito di trasformare il terreno boschivo in terreno edificabile o coltivabile. A tal proposito però è nata una legge volta a scoraggiare tale pratica: la “legge-quadro in materia di incendi boschivi” del 21 novembre 2000, n. 353

Tale legge, entrando nei meccanismi mentali umani, vieta che i terreni boschivi o i pascoli percorsi dal fuoco subiscano una variazione di destinazione per 15 anni. I contratti di compravendita riguardanti tali terreni devono esplicitare il vincolo al quale sono sottoposti pena l’annullamento. I terreni “bruciati” non possono essere edificati o interessare alcuna attività economica per 10 anni, non possono essere oggetto di rimboschimento tramite fondi pubblici. Il monitoraggio degli incendi e le modifiche catastali conseguenti sono a cura dei comuni…  ecco spiegato l’arcano mistero… infatti tale monitoraggio comunale è puntualmente disatteso e tale norma non viene praticamente applicata.

Il sud non brucia solo perchè “fa più caldo” come vogliono farci credere, certo il vento caldo aiuta, ma non basta, il sud brucia per il malcostume di pochi e a subirne le conseguenze sono i tanti che vedono sempre più monti calvi.


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