Caro Antoine,
ero rimasta profondamente entusiasta del tuo libro più noto. Perciò, come spesso mi capita, quando mi hanno prestato Terra degli uomini mi sono accinta a leggerlo con grandi aspettative. Va bene, ti confiderò il secondo motivo che mi ha indotto a farlo: Jovanotti, che per me è un poeta musicale dei nostri giorni, ha tratto ispirazione proprio da questo tuo diario di viaggio. Mi sono fidata e ho cominciato quest’avventura letteraria con una valigia aperta, per riporvi quanto di bello avessi potuto tenere come ricordo.
Ecco, adesso ho un pugno di sabbia del deserto, la stessa che di tanto in tanto ho ritrovato tra le pagine, mentre le sfogliavo in treno. Poi ho diversi post-it su cui ho annotato alcune tue frasi, quelle per cui i miei occhi hanno sorriso senza che me ne accorgessi, sospirando felice di tanta profondità, ma soprattutto di tanta verità. Devo ammettere, tuttavia, che qualche volta ho sentito il bisogno di fermare il viaggio, perché c’era troppo deserto.
Le situazioni che hai vissuto, caro Antoine, sono certamente singolari. Siete in pochi a poterle raccontare. Per questo ho voluto ascoltarti fino in fondo, chiedendomi dove la tua storia mi avrebbe condotto, così poco lineare, quasi spezzata, fatta di ricordi, flash-back, miraggi persino, interpretazioni, tentativi e valutazioni – è davvero il caso di dirlo – vitali. Ma mi sono sentita sperduta, con troppa terra attorno, consistente quanto nemmeno un granello di sabbia.
E gli uomini dove sono? mi son chiesta. Guillaumet, Mermoz e poi?
E poi ho capito che potevano non avere un nome, neppure un volto, perché si è uomini non a fare grandi imprese, ma a prendersi cura dell’altro. Così che un gesto viene prima di una parola, il silenzio è già intesa e a uno sconosciuto si può restare grati per sempre. Sono giunta alla conclusione, allora, che non la terra sia degli uomini, ma gli uomini son della terra, è da lei che continuamente si può imparare ad amare e rinnovarsi, migliorarsi. Il progresso umano ha senso solo nei termini in cui permette all’amore di manifestarsi e ascoltarne l’eco.
Un pozzo fa sentire i suoi effetti lontano, come l’amore.
Intanto, ecco a voi il video di Terra degli uomini di Jovanotti
http://www.youtube.com/watch?v=olYEHXZLnIM
Susanna Maria de Candia
Antoine De Saint Exùpery, Terra degli uomini, Mursia, pp. 176, 12 euro.