Corre voce di un farmacista con la passione della sismologia, che con un apparecchio avrebbe registrato il sisma. Si dice che gli abbiano sequestrato tutto quanto, ma che forse ha conservato i dati.
campo organizzato dai volontari di Rovereto di Novi
Forse una leggenda, forse no: si cerca una spiegazione che forse non ci sarà mai. Si parla di trivellazioni e di esplosioni sottorranee, sulle quali la Procura di Modena ha aperto un’inchiesta. L’unica certezza è il lavoro della gente che non si è mai fermata. Neanche per le liti, che si riferiscono, fra il sindaco di destra di Sassuolo e quello di sinistra di Novi: il secondo avrebbe rifiutato aiuti dal primo, un tendone che pare sia servito alla campagna elettorale di Alemanno. “Voci di popolo”, si commenta a Rovereto. Davvero la vita, per quanto sia feroce con degli innocenti, non toglie mai la voglia di sorridere. Ma i nervi sono scoperti, le necessità tante, troppe. Il caldo ieri arrivava ai 40 gradi percepiti, il sole scottava sulla pelle.
“Io con quegli stranieri che non si lavano non dormo, non ci riesco” e una donna lascia le tende della Protezione civile a Carpi.
casa pericolante fra Carpi e Rovereto di Novi
Gli immigrati sono tanti, pakistani, rumeni, africani… Fra gli italiani, in diversi hanno preferito il campo organizzato da un oratorio, dove la doccia è obbligatoria. Questione di educazione, di gusto, di stili di vita che si confondono all’improvviso. I carpigiani d’origine sono diventati pochi, la cittadina è cambiata con l’immigrazione, sarà così dappertutto: sono i nuovi tempi. Ma si va avanti. La gente lavora e non si vuole arrendere.
Si racconta anche, e non è una voce, di un consigliere comunale costretto a vivere in tenda. Era così stravolto dalla paura che non voleva più andarsene. Una psicologa è andata da lui per cercare di convincerlo, ma non lui non voleva lasciare la tenda, come fosse la sua ultima salvezza, tutto quel che gli rimaneva di sicuro. E ha cercato di dare un pugno dalla rabbia alla psicologa, che se n’è andata.
E’ tutto un trauma, degli animi, della terra, delle istituzioni costrette a un lavoro febbrile.
“Ma dopo un mese non ci sono idee chiare. La Protezione civile è arrivata qui senza un piano e ora nessuno sa bene che cosa ci aspetta. Gli affitti sono già saliti del 30%. Io ho perso la casa, dove andrò a vivere? In affitto! Lascio la casa alla banca, il mutuo non ho finito di pagarlo e non ne faccio un altro. Mi cerco un appartamento in affitto, anche se sono aumentati così”. Restando a Rovereto, si è parlato di un tende sfollate: erano dietro la chiesa. “Non erano belle da mostrare al papa, così le hanno spostate”. La notizia è stata smentita più volte. I ragazzi delle associazioni locali di Rovereto invece sperano “che con l’arrivo del Papa si veda come stiamo, com’è ridotto il nostro paese, che vengano a inquadrare bene con le telecamere”.
Intanto la speculazione fa paura. Quella grande, dei grandi affari, ma anche la microspeculazione. Quei tre euro per una bottiglietta da mezzo litro d’acqua, a Carpi, gridano vendetta a Dio.
E i ragazzi delle Brigate di Solidarietà Attiva di Fossoli (frazione di Carpi), che hanno organizzato un campo autogestito, sono un esempio di resistenza e passione civile. Un modello alternativo all’elemosina, alla carità, ma anche all’improvvisazione: “Quello che non vogliamo è il modello abruzzese”. Anche a Fossoli, altra frazione, la Protezione civile non è arrivata, come in tutte le frazioni.
E allora ci si ritrova tutti emiliani, appunto come a Rovereto, dove Arci, Azione cattolica, volontari della parrocchia assieme alle persone delle idee più diverse si sono ritrovate insieme per darsi una mano.
(segue)
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