Centrale nucleare
Il governo di Tokyo ha dichiarato una situazione di emergenza per le centrali di Fukushima e Onagawa. Tuttavia al momento non si segnalano fuoriuscite di radiazioni. Quindi non sembrano esserci rischi di un possibile effetto Chernobyl. Greenpeace è però “particolarmente preoccupata per gli effetti dello tsunami sugli impianti nucleari, in particolare sulla centrale nucleare di Fukushima, che potrebbe aver danneggiato i sistemi di raffreddamento dei reattori e i depositi dei rifiuti radioattivi. Anche se vengono spenti immediatamente, i reattori devono essere raffreddati e servono grandi quantità di acqua per evitare il rischio di surriscaldamento e fusione”. In base alle ultime notizie, l’acqua sarebbe comunque sufficiente a raffreddare il reattore. Secondo Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr, “le fughe radioattive si possono escludere”. Il ricercatore ha spiegato all’Adnkronos che, nella peggiore delle ipotesi, “si tratta di piccoli contaminanti in zone limitate ma che di certol’effetto Chernobyl non incombe sulle nostre teste. Il Giappone è terra sismica, per questo tutte le centrali nucleari come anche gli edifici abitativi, sono statti costruiti tenendo conto di questa eventualità. La soglia, dunque, di tolleranza al sisma è elevatissima”. Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, ha invece dichiarato: “Siamo costernati per quanto sta succedendo in Giappone. In merito all’allerta nucleare scatenata dal sisma, ci fa piacere che il Cnr escluda un possibile effetto Chernobyl delle centrali giapponesi ma non ci tranquillizza, perché anche il rilascio di piccoli contaminanti mette a repentaglio la salute umana. E’ difficile immaginare il livello di distruzione che un terremoto di queste dimensioni potrebbe causare in Italia e quali potrebbero essere le conseguenze se avessimo centrali sul nostro territorio. Anche per questo motivo, ci auguriamo fortemente che l’Italia riveda il suo masochistico programma nucleare’. (Fonte: Adnkronos)