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Terremoto : protezione civile - prevenzione e comportamenti

Creato il 09 giugno 2012 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

La Protezione civile dell'Emilia Romagna  ha prodotto un utile opuscolo che ci orienta circa i terremoti in Italia . Come limitare i danni e come difenderci in caso di terremoto .
Secondo il documento il rischio sismico e la pericolosità sismica  non sono la stessa cosa .
 Se il pericolo “è rappresentato dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che interessano un territorio, ossia dalla sua “sismicità”, nella definizione di rischio intervengono “oltre alla sismicità anche le caratteristiche del territorio. Il rischio può essere espresso in termini di vittime, costo economico, danno alle costruzioni”.
Dunque il rischio sismicoè “il risultato del prodotto della pericolosità, della vulnerabilità e dell'esposizione” di un territorio.
Ed è bene sapere che  dal 20 marzo 2003 (ordinanza 3274 della Presidenza del consiglio dei ministri) il territorio italiano è ad elevata sismicità, “diffusa su tutto il territorio da Nord a Sud, ad esclusione di poche aree, come la penisola salentina e la Sardegna”.o

Sulla base della frequenza e dell’intensità dei terremoti avvenuti in passato, tutto il territorio italiano è stato classificato in quattro “zone sismiche”.
Generalmente i terremoti si “concentrano nella parte centro-meridionale della penisola, lungo la dorsale appenninica, in Calabria e Sicilia, e in alcune aree settentrionali, quali il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale”.
PREVENZIONE 
Intanto è necessario conoscere la propria casa.
Nei comuni classificati come sismici, “i nuovi edifici devono essere costruiti in modo adeguato, secondo norme antisismiche .
Un edificio progettato nel rispetto delle norme antisismiche è più resistente al terremoto ed è in grado, pur danneggiandosi, di sopportare senza crollare anche una scossa di forte intensità, proteggendo la vita di chi lo occupa”.
Strutture ben progettate, seppur non recenti, ma realizzate su solide fondamenta e con materiali resistenti possono non subire danni”.
Dunque è necessario effettuare tutte le verifiche più opportune relative al proprio edificio.
INOLTRE


In ogni casa ci sia qualcuno che abbia effettuato un Corso di Primo Soccorso per famiglie . In ogni casa ci sia una cassetta di pronto soccorso con contenuti minimali  ( rivolgersi al medico di base ) .
-pareti: “fissate in modo stabile le mensole ai muri. Posizionate gli oggetti grandi e pesanti nei ripiani più bassi. Appendete gli oggetti pesanti (come quadri e specchi) lontano dai letti, divani e più in generale da qualsiasi zona in cui ci si siede o si riposa. In particolare, i quadri incorniciati dovrebbero essere bloccati con ganci chiusi”;
-soffitto: “fissate al soffitto solo cose leggere. Assicurate gli scaldabagno legandoli al muro con apposite cinghie e inchiodandoli al pavimento. I lampadari e i ventilatori possono essere molto pesanti, costituendo così un rischio molto serio. Dovrebbero essere sostenuti con un cavo fissato al travetto del soffitto”;
Sempre in merito alla prevenzione l’opuscolo si sofferma sulla preparazione di un piano di emergenza familiare, verificato con una esercitazione annuale !
Riprendiamo infine qualche consiglio relativo ai comportamenti idonei da tenere durante il terremoto quando si è in casa:
-se vi trovate al pianterreno: “uscite di casa se la porta di ingresso è vicina e vi conduce immediatamente all'esterno”;
-se vi trovate ad un piano superiore:  non bisogna fuggire mai sui balconi, per le scale oppure in ascensore. “Nel caso in cui veniate sorpresi dalla scossa mentre vi trovate in ascensore, fermatevi al primo piano raggiungibile e uscite immediatamente. Se siete in casa, invece, riparatevi presso i punti più resistenti e sicuri: muri portanti, architravi, angoli delle pareti, vani delle porte, oppure sotto a un tavolo. State distanti da mobili, oggetti pesanti, vetri, impianti elettrici sospesi”;
-se siete in cucina: “spegnete i fornelli e riparatevi sotto al tavolo o sotto l’architrave della porta”.
E “restate al riparo fino a quando la scossa non è terminata. Poi, con calma, una volta terminate le scosse, verificate se le scale sono praticabili e andate verso l’uscita”.


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