Raggiunto telefonicamente da Francesca Valletta, il dirigente dell’istituto Morvillo Falcone, Angelo Rampino, ha dichiarato: “Veronica è viva, posso garantirlo. Quella di stamattina è stata una strage programmata, sicuramente non casuale. Io ero nei paraggi quando l’esplosione è avvenuta, erano le 7 e 40 e alle 7 e 45 ero già sul posto. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, così come le forze dell’ordine. Hanno colpito una comunità intera”.
Alcuni canali d’informazione continuano a parlare di due decessi, ma Veronica Capodieci è ancora in vita, anche se in condizioni disperate. L’equipe di chirurgia toracica è stata costretta ad asportarle un polmone, ha fermato una copiosa emorragia ed ha evitato che l’altro polmone collassasse. In questi minuti è nelle mani degli specialisti di chirurgia plastica e di ortopedia. Ecco anche la foto di Azzurra Camarda e di Selena Greco, entrambe ustionate: la prima è grave, in sala operatoria, l’altra è ricoverata in chirurgia plastica.
Lunedì lutto cittadino a Brindisi. Si stanno organizzando concentrazioni e manifestazioni in città, forse le prime già in serata.
Le bombole erano in un bidone a cupola, di colore blu, che non era mai stato visto davanti alla scuola. La matrice mafiosa non è confermata dagli inquirenti. Come ha ripetuto anche Nichi Vendola della Puglia, “è ancora il momento di capire, e di scoprire chi è il nemico che abbiamo di fronte”.
Smentita dai chirurghi in questi minuti le notizie sul decesso di Veronica Capodieci diffuse da altre fonti.
Forte l’emozione dimostrata poco fa sul luogo dell’attentato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Intanto prosegue il delicatissimo intervento al torace su Veronica Capodieci, 15 anni, in grave pericolo di vita. Nel centro grandi ustionati, oltre ad Azzurra Camarda, anch’essa in sala operatoria, c’è Sabrina Ribezzi di 18 anni. Ecco la foto di Veronica. Tutta la sua città e i suoi compagni sono con lei in queste ore.
Ancora aggiornamenti dalle nostre inviate Paola Bari e Maristella De Michele dall’ospedale Perrino: è appena finito il lavoro degli specialisti di chirurgia toracica, e adesso comicerà quello delle equipe di chirurgia plastica e di ortopedia, per ridurre le terribili ferite riportate dalla più giovane delle ragazze ferite, Veronica Capodieci. Il nonno attende fuori, stringendo il suo zainetto.
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Comincia a diventare più chiara la dinamica dell’attentato. Le due esplosioni percepite dai testimoni si possono spiegare la prima con la detonazione dell’innesco, la seconda con la deflagrazione delle bombole di gas, che secondo fonti investigative erano tre e collocate in un cassonetto spostato presso l’ingresso dell’istituto professionale Morvillo. Gli artificieri e il pm stanno ricostruendo ogni dettaglio.
La madre di Vanessa e Veronica Capodieci è accanto alla figlia maggiore: Vanessa ha ustioni non gravissime e dovrà essere operata per una profonda ferita ad una gamba, la sorella minore Veronica è in condizioni disperate in sala operatoria. E’ stata Vanessa a telefonare ai genitori a Mesagne, raccogliendo tutto il grande coraggio che sta dimostrando in queste ore: “Mamma, vieni in ospedale perchè abbiamo avuto un incidente. Non preoccuparti”. Alla domanda della madre su cosa fosse accaduto a Veronica, la sorella maggiore ha risposto in maniera rassicurante. La terribile verità solo dopo l’arrivo al Perrino.
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La madre di Vanessa e Veronica Capodieci è accanto alla figlia maggiore: Vanessa ha ustioni non gravissime e dovrà essere operata per una profonda ferita ad una gamba, la sorella minore Veronica è in condizioni disperate in sala operatoria. E’ stata Vanessa a telefonare ai genitori a Mesagne, raccogliendo tutto il grande coraggio che sta dimostrando in queste ore: “Mamma, vieni in ospedale perchè abbiamo avuto un incidente. Non preoccuparti”. Alla domanda della madre su cosa fosse accaduto a Veronica, la sorella maggiore ha risposto in maniera rassicurante. La terribile verità solo dopo l’arrivo al Perrino.
Le ragazze in chirurgia plastica sono Vanessa Capodieci e Selena Greco.
Il bilancio ufficiale dell’attentato, reso noto dalla direzione sanitaria dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi: una studentessa deceduta, Malissa Bassi; una in condizioni disperate attualmente in sala operatoria dove si sta prodigando una equipe di chirurgia toracica giunta da Lecce, Veronica Capodieci; due altre studentesse con grandi ustioni da scoppio in prognosi riservata nel Centro ustioni, una delle quali, Azzurra Camarda, è stata trasferita a sua volta d’urgenza in sala operatoria; due ragazze, infine in chirurgia plastica per ustioni di minore gravità. Riverati in stato di shock tre studenti, un’altra studentessa e la commessa di un bar che avevano partecipato ai primi soccorsi, e due passati, uno dei quali un automobilista, per traumi uditivi.
Sta per avere inizio presso la Procura della Repubblica un vertice degli inquirenti e delle forze dell’ordine con il capo della Dda di lecce, Cataldo Motta. Stanno raggiungendo Brindisi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Il nome di un’altra ferita, Azzurra Camarda. Chiuse con ordinanza del sindaco Franco Scoditti anche tutte le scuole di Mesagne, dove sarebbe transitata oggi la carovana Antimafia.
BrindisiReport.it non riesce per ora a ripristinare la propria piattaforma, sommerso dal numero di richieste di contatto. Continuiamo ad aggiornare i nostri lettori. Preghiamo le altre testate che intendessero utilizzare le nostre foto ed i nostri filmati di citare la fonte. Grazie. Ecco una foto di Melissa Bassi, la 16enne di Mesagne deceduta dopo il ricovero in ospedale.
Ulteriore aggiornamento dall’ospedale. Confermato il decesso di Melissa Bassi, di Mesagne: aveva 16 anni. La ragazza ferita in maniera gravissima e in attesa dell’intervento con cui si tenterà di salvarle la vita non è Vanessa Capodieci, 19 anni, di Mesagne, ma la sorella Veronica di 15 anni, che ha perso un arto nell’esplosione. Le età delle altre ragazze ferite: Selena Greco ha 16 anni, Alessandra Gigliola 19, tutte di Mesagne come le altre tre, ha 18 anni Sabrina Ribezzi, di S.Pietro Vernotico, ricoverata al centro ustioni.
Grazie alle nostre inviate all’ospedale Perrino di Brindisi, Paola Bari e Maristella De Michele, siamo in grado di aggiungere un ulteriore aggiornamento: oltre ai tre nomi ed alla conferma del decessi di Melissa Bassi, ci sono in gravi condizioni anche Vittoria Sabrina Ribezzi, ricoverata al Centro ustioni dell’ospedale brindisino, Selena Greco e Alessandra Gigliola.
Tutte le ragazze ferite sono del “Morvillo Falcone”. Illesi gli studenti del distaccamento dell’Itis “Majorana”, che occupano il primo piano dello stesso edificio. Si tratta di duecento ragazzi.
Il pm di turno, Milto De Nozza, ha confermato il decesso di una delle studentesse ferite. I primi nomi: Melissa Bassi di Mesagne, Vanessa Capodieci di Mesagne, Nicoletta Missere di S.Pietro Vernotico, miracolata perchè appena scesa dal pullman l’esplosione ha investito le prime due ragazze, che la precedevano. Purtroppo arriva la conferma che la studentessa deceduta è Melissa Bassi di Mesagne. Il padre è stato informato della tragica notizia nel posto fisso di polizia dell’ospedale Perrino.
Nel reparto di rianimazione si sta preparando l’intervento per salvare la vita a Vanesssa Capodieci. E’ attesa una equipe chirurgica da Lecce.
La prima testimonianza di Fabio Mollica: “ Ragazzi a terra, corpi martoriati, pezzi di abiti e libri in fiamme, chiazze di sangue. Poi grida, lacrime, genitori che arrivano in preda al panico. Brindisi oggi scopre la paura, quella che non ha mai conosciuto, nemmeno nei tempi più bui della sua storia.
Due esplosioni, a distanza di meno di un secondo l’una dall’altra, e la città piomba nel terrore. Gli ordigni, troppo potenti per essere bombe carta, erano stati sistemati nel palo portante un tabellone pubblicitario situato a dieci metri dall’ingresso dell’istituto Morvillo.
Un timer li ha innescati alle 7.40, quando i ragazzi si accingevano ad entrare a scuola. Una enorme nuvola di fumo grigio si è levata al cielo. Poi solo grida di dolore e pianti. I soccorsi sono arrivati dopo cinque minuti.
Come si vede dalle immagini, girate con mano tremante perché la scena era di quelle viste solo in televisione, due ragazze giacevano a terra sanguinanti dappertutto, ma ancora coscienti. Altre due erano ferite in maniera meno grave.
Si sentono sirene in arrivo da ogni dove. Si vedono genitori in ginocchio e studenti in lacrime. L’atto è di una atrocità senza fine. E per questo motivo che sarà difficilissimo capirne le motivazioni”.
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