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Terry, internet e gli umani

Da Perla
Caterina faceva scivolare con leggerezza le dita sui tasti del pianoforte da cui scaturiva una musica dolcissima e triste, le note di River Flows In You si liberavano nell’aria come petali di taraxacum. Il cane la guardava attenta ed ogni tanto emetteva un piccolo suono  verso di lei, in una conversazione diretta che, però, la sua amica umana Caterina, non conoscendo la lingua dei cani, non comprendeva.<<Non ti piace questo brano Terry? Vuoi che ti suoni Chopin?>>Terry  brontolò leggermente; avrebbe voluto risponderle che no, per quella sera andava bene quel brano. Avrebbe voluto raccontarle che quel giorno, mentre era affacciato, come il suo solito, dal muretto di cinta del giardino,  aveva visto una cagnetta che lo aveva ignorato, nonostante tutti i suoi sforzi per fare amicizia  e che ora era un po’ triste e quel brano si adeguava bene al suo umore.
Terry, internet e gli umani


Ma perché Caterina, che fa mille cose in un giorno, non impara la lingua dei cani??, pensò.D’un tratto la sua umana abbandonò il pianoforte, come colta da un pensiero improvviso e improcrastinabile, avvicinandosi al telefono quasi  con irritazione: era la mille millesima volta che chiamava il 187, spiegando all’operatore di turno che la sua navigazione web non superava  i 0,30 MB. L’operatore precedente  le aveva chiesto di staccare i telefoni e spegnere il modem, dopodiché aveva effettuato un reset sulla linea ed ecco che, magicamente, si era ritrovata a navigare a sei MB. Fantastico! Ma per poco, e così era successo con tutte le telefonate precedenti, con operatori   che le davano sempre spiegazioni diverse, e con influssi dialettali che svelavano una provenienza regionale sempre diversa. Ogni volta sembravano  risolutive, ma lei si ritrovava sempre punto e daccapo.Ora questo qui  le stava dicendo che, probabilmente, c'era un problema sulla linea e che avrebbe mandato un tecnico a visionarla.<<Mah! Speriamo bene Terry!!!>>  esclamò Caterina rivolgendosi al cagnolino che l’aveva seguita  presso il telefono, e che ora la guardava con un sogghigno, ma che, essendo un sogghigno canino, Caterina non aveva notato.Dopo due giorni si era presentato alla porta un tecnico, venuto a controllare questa strana situazione. Aveva verificato che al piano terreno, dove si trovava il router collegato al computer fisso, non c'era  assolutamente linea mentre, al piano di sopra, il segnale arrivava a sei MB.Era sceso, salito e  aveva manovrato, controllato, sempre sotto l’occhio vigile di Terry, che  temeva che l’intruso volesse spostare la sua  bella cesta trapuntata, che  da sempre  faceva bella mostra di sé nella stanza del pc. Lo sapeva questo strano omino tutto impettito e saccente, che lui doveva stare in quella stanza altrimenti Caterina si sarebbe sentita sola e chissà quali disastri avrebbe combinato se non ci fosse stato lui???Quando l’omino, poi, aveva  suggerito di chiamare un elettricista per sostituire i cavi difettosi che portavano al piano terreno, oppure di spostare il router al piano superiore, Terry si era abbandonato a un riso sfrenato, rotolandosi sulla sua poltrona (...sì, la sua. Che ogni tanto cedeva a Caterina, ma questa è un’altra storia). Poteva permetterselo, nemmeno l’omino conosceva la lingua dei cani. 

Terry, internet e gli umani
Quando però, Caterina e il marito, avevano scoperto di non avere proprio la linea telefonica, si era sentito un po’ in colpa. Li aveva sentiti ansiosi, preoccupati ed avrebbe voluto rassicurarli, dir loro che conosceva la causa di quel problema, ma lo avrebbero capito? E poi, da solo, non poteva far molto, meglio aspettare la notte per agire!!! I sensi di colpa aumentarono, però, quando sentì che il suo amico Maurizio,  il figlio di Caterina e suo compagno di giochi, cercando di collegarsi con il tablet aveva scoperto che lo stesso  segnalava l'assenza della sim e, ovviamente, non si connetteva in quanto la scheda sembrava  si fosse smagnetizzata.Aspettò che tutta la famiglia  andasse a letto per non essere scoperto, poi si avvicinò  allo spioncino della porta ed emise due sonori fischi. Potevano sembrare guaiti ma, nel linguaggio dei cani,  erano un richiamo ed erano diretti al folletto di casa, Ptciù, che si era allontanato da qualche giorno per andare  a trovare degli amici. Una nube di passaggio si incaricò di portare il messaggio a Ptciù, il quale, preoccupato, si affrettò verso casa.Che c’è? Che è successo per richiamarmi con così tanta urgenza??? Chiese, con un pizzico di collera,  Ptciù a TerryMa quale urgenza, sei partito da  quasi una settimana, era ora che tornassi, no? Comunque ti ho chiamato perché abbiamo un problema. Quella polverina magica che abbiamo messo  nella presa della corrente, nella speranza  che  restando isolati  Caterina e gli altri mi avrebbero coccolato di più, ha causato molti problemi ed ora son tutti infuriati. Devi far qualcosa e subito, non ce la faccio a vederli così adirati !!! rispose TerryTerry sei un ingenuo! Ma cosa ti aspettavi dagli umani???  Loro hanno i loro tempi, i loro passatempi, le loro idiozie cui vanno appresso: e foto, e musica, e internet,  e traqquetequà, e la nonna che fa le bizze, e i vicini che non stanno zitti un minuto, e la scuola, e il lavoro … insomma hanno sempre da fare e da lamentarsi, non se ne può più!! Comunque rimettiamo a posto tutto, vado di volata al covo dei folletti a prendere un altro po’ di polvere magica e torno.Il giorno dopo a casa di Caterina era tornato il tecnico in carne ossa, che aveva  rimesso in funzione i telefoni spiegando anche che ci si trovava in data 17, che notoriamente porta jella. Quando aveva sentito  quell'umano pieno di sussiego che pronunciava la parola "jella", Terry si era messo a ridere della grossa, rotolandosi sul pavimento per il troppo divertimento. Caterina l'aveva preso in braccio per calmarlo:<< Ma che hai Terry , che ti è preso?? Non ti ci aggiungere  pure tu adesso!!>>Terry l'aveva guardata negli occhi, serissimo, e grazie al potere temporaneo che gli aveva donato il folletto,  si era messo in comunicazione con la mente della sua umana, spiegandogli per filo e per segno cosa avrebbe dovuto fare.Immaginatevi la sua meraviglia quando l'indomani,  al telefono con la sua amica Perla,  le sentì dire:<<...Si può camminare in casa con un cavo che attraversa il corridoio con la sicurezza di non inciamparci dentro e mandare tutto all'aria? Impossibile!  Ero proprio arrabbiata, avevo fatto un gran trambusto che non era servito a niente poiché la velocità di connessione era ritornata a 0,30 mb, così ho tolto la sedia e il filo volante, ho  preso il router e l'ho rimesso al posto dove è sempre stato, al piano terreno, collegato al pc fisso. Al diavolo Alice, i cavi consumati, la scheda smagnetizzata, vada come vada! Ebbene, ci crederesti? Da quel momento la navigazione si è stabilizzata a quattro MB e anche il tablet si è magicamente connesso alla sua sim, che non era più smagnetizzata>>.Mah!! pensò Terry, questi umani sono molto presuntuosi, quando non sono sussiegosi e parlano di jella, ecco direi che sono quasi stupidi ed irriconoscenti... ma se sono stato io a suggerirle cosa fare  per aggiustare tutto!!!
Racconto scritto, a quattro mani, da Katherine e da Perla

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