Benvenuti alla lezione # 2 della nostra serie, Impara a cucire a macchina! Lunedì abbiamo studiato l’anatomia della macchina da cucire, lo strumento di cucito più importante, e oggi parlerò di altri componenti importanti: tessuti e accessori essenziali.
Ci sono circa tre milioni di tipi diversi di stoffa, quindi non posso entrare troppo nei dettagli. Se ti interessa impararne di più, Fabrics A to Z: The Essential Guide to Choosing and Using Fabric for Sewing*, il libro di Dana Willard, il talento incredibile dietro Made, è un’ottima risorsa. Ma parliamo di alcuni principi di base giusto per iniziare a capirci qualcosa.
Stoffa è creata dalle fibre di tanti fonti diversi. Ci sono delle fibre naturali, tipo cotone, lino, canapa, e bambù, e delle fibre di origine animale, tipo la lana o la seta. Ci sono tantissime fibre sintetiche comprese, ma assolutamente non solo, poliestere, acrilico, spandex, e nylon. Nella foto sopra ci sono tre stoffe molto diverse fra loro fatte da fibre sintetiche. Esistono anche delle fibre di minerali, tipo l’oro, da bottiglie di plastica riciclate (pile) o da altri fonti più strane. Il tessuto è creato mettendo insieme queste fibre in qualche modo. La maggior parte delle stoffe sono tessuti o maglia, ma ci sono altri metodi compresi infeltrimento, adesione in diversi modi, o intrecciando le fibre. Per ogni tipo di fibra e metodo di manufattura ci possono essere più tipi di tessuto. Batista, jeans, flanella, spugna, voile e popeline sono tutti esempi di cotone tessuto, ma sono molto diversi l’uno dall’altro.
I tessuti possono essere di peso variable e ogni peso ha delle caratteristiche diverse. Nella foto sopra si vede un chiffon molto leggero (un stoffa tessuto sintetico) che ho usato per cucire dei vestiti di damigella. Come vedi, è quasi trasparente quindi bisogna usare un altro tessuto sotto come fodera. E’ molto leggero e arioso, quindi perfetto per l’estate. Il drappeggio è fantastico, cioè le pieghe cadono benissimo dal corpo invece di restare in pieghe rigide. Questo vuol dire, però, che tagliarlo e cucirlo non è tanto semplice.
Ecco due stoffe di cotone tessuto: uno di peso medio (con i dolcetti), il così detto “quilting cotton” (cotone per trapuntare), e un denim più pesante. Consiglio di usare un cotone di peso medio quando si inizia a cucire perché è quello più semplice da maneggiare. Si può capire il peso di un tessuto toccandolo o anche a volte solo guardandolo. Sono stati lavati i pezzi della foto sopra e si vede che i bordi tagliati hanno iniziato a sfilacciarsi. Nota quanto si è sfilacciato il cotone pesante in confronto con quello di peso medio.
La maggior parte dei tessuti si possono sfilacciare quando si tagliano e/o lavano, ma dipende da come sono state lavorate le fibre. Ad esempio, il bordo tagliato di cotone tessuto (in alto della foto sopra) si sfilaccia sicuramente se non si rinchiude in qualche modo prima di lavarlo. La stoffa di cotone a maglia (in basso della foto sopra) non si sfilaccia nemmeno sul ciclo più intenso della lavatrice, ma i bordi possono arrotolarsi un pochino. Quindi quando si cuce una maglina o un jersey (tipo le t-shirt) ad esempio, si possono lasciare i bordi tagliati senza doversi preoccupare che si sfilacciano.
La stoffa è avvolta in una striscia lunga su una pezza dopo la manifattura. Quando compri tessuti al metraggio, si srotola la lunghezza che ti serve e viene tagliata dalla pezza. L’altezza del tessuto varia. I bordi lunghi della stoffa si chiamano le cimose. Una cosa utile della cimosa è che non si sfilaccia grazie al suo modo di essere stata lavorata, quindi a volte la puoi utilizzare al tuo vantaggio. A volte troverai il nome del designer, quello del tessuto e un campione dei colori stampati sulla cimosa.
A volte troverai dei forellini piccolini lungo la cimosa.
Una cosa molto importante da sapere della stoffa è come sono ordinate le fibre. L’ordito va in senso parallelo alla cimosa mentre il trama va da una cimosa all’altra, come viene tagliata la stoffa dalla pezza (ma ricorda che la stoffa quasi mai viene tagliata perfettamente lungo il trama, ma in maniera irregolare), in senso perpendicolare all’ordito. Nella maggior parte delle stoffe tessute, l’ordito e il trama sembrano uguali se si tiene il tessuto in una direzione o l’altra. Ma se guardi attentamente una stoffa a maglia, potrai vedere una differenza. Si vede l’ordito come delle colonne minuscole. Il trama è la direzione della maglia con più elasticità, ma esistono anche delle magline con elasticità in quattro direzioni nelle quali anche l’ordito è molto elastico. Se non sei sicuro quale direzione sia il trama, taglia il tessuto in una direzione e tiralo delicatamente. Il bordo tagliato si arrotolerà lungo il trama.
Perché sono importanti l’ordito e il trama? Di solito vorrai tagliare i pezzi di stoffa nella direzione di uno o l’altro (ma a volte devono essere tagliati in isbieco, ad un angolo di 45°, ma non ne parliamo ora) in modo che i pezzi staranno distesi bene e non verranno distorti al momento della cucitura. Facciamo finta che questo sia un cartamodello di un pantalone (ma ti prometto che non vedrai mai un cartamodello di pantaloni che assomiglia a questa cosa qua!). Siccome l’ordito e il trama hanno lo stesso aspetto nelle stoffe tessute, di solito puoi tagliare il pezzo in una delle due direzioni con lo stesso risultato.
Non è lo stesso con stoffe a maglia, che sono elastiche. Come regola empirica, vuoi che la direzione più elastica vada in orizzontale in un capo o oggetto, non in verticale. Diciamo che stiamo cucendo dei leggings (come ho fatto con proprio questa stoffa). Vogliamo che la stoffa si allarga intorno alle anche e gambe, adattandosi alla forma del corpo. Quindi dobbiamo tagliare il pezzo in modo che le parti che vanno in orizzontale sul corpo siano sul trama, la direzione più elastica.
I tessuti hanno un diritto e un rovescio. In alcuni tessuti di un tinto unito possono sembrare uguali. Il diritto e il rovescio delle stoffe a maglia hanno un aspetto diverso e si vede ancora di più in tessuti a fantasia. I colori e fantasie sono molto attenuati e meno nitidi sul rovescio.
Un’ultima cosa da considerare è la direzione della fantasia. Con alcune fantasie, come quella sopra a destra, non importa in quale direzione si taglia perché la fantasia va bene in ciascuna. Altre sono fantasie direzionali, com’è il tessuto dei cupcakes sopra. E’ stampato in modo che si può usare in una direzione sola. Probabilmente non otterrai l’effetto che cerchi se tagli i pezzi da cucire con i dolci sotto-sopra o di lato. Quando usi tessuti con direzionalità, potrai aver bisogno di più metraggio di quanto sia indicato dal cartamodello per poter posizionare i pezzi del modello considerando la fantasia.
Aggiornamento 12/06/14: Mi ero dimenticata di una cosa molto importante riguardo i tessuti! Bisogna SEMPRE lavare il tessuto alla temperatura massima consentita per quel tipo prima di cominciare a tagliarlo e cucirlo. Sicuramente ti è capitato di provare un capo di abbigliamento in un negozio e ti sta perfettamente, ma quando arrivi a casa, lo lavi e lo indossi, ti va stretto. La maggior parte dei tessuti si ristringono durante il lavaggio e di più se la temperatura è più alta. Se non vuoi la brutta sorpresa che un capo o altro oggetto che hai passato del tempo (e tessuto) prezioso a cucire all’improvviso sia troppo piccolo, ti consiglio di lavare i tessuti subito quando entrano in casa.
Ora parliamo un po’ di accessori di cucito, quegli altri strumenti che ti permetteranno a cucire meglio. Ce ne sono tantissimi quindi tratteremmo solo quelli più essenziali. Più importanti sono gli aghi per macchina. Ce ne sono di tante marche. Le misure standard vanno da 60/08 a 120/19. Il primo numero è la misura europea mentre il secondo si usa negli Stati Uniti, anche se spesso si trovano entrambi. Il più basso il numero, più stretto è l’ago. Per cucire un tessuto di peso medio andrà bene un 90/14. 60/08 o 70/09 vanno bene per tessuti molto leggeri, tipo il chiffon nelle immagini più in alto, e non creano fori grandi nel tessuto. Cucendo un tessuto molto pesante, ci vuole un ago largo e resistente abbastanza da passare attraverso la stoffa, quind sono adatti o 100/16 o 110/18. Puoi comprare gli aghi in pacchi di una sola misura o in una varietà.
Quando si sceglie l’ago, bisogna considerare anche il tipo di tessuto, non solo il peso. Gli aghi più communi sono quelli per stoffe tessute (sopra, a sinistra) e quelli con la punta a sfera per maglia (sopra, a destra). La punta dell’ago per tessuti è molto appuntita per poter perforare la stoffa facilmente. Se perfori la stoffa a maglia, invece, la danneggi, lasciando piccoli forellini che si possono aprire ancora di più. L’ago con punta sfera per maglia non è così appuntita quindi, invece di perforare, passa tra le maglie, lasciandole intatte. All’inizio di questo corso consiglio di usare gli aghi per tessuti 90/14.
Quando avrai più esperienza potrai cominciare ad usare una varietà di aghi. Uso spesso gli aghi per jeans (con una punta molto affilata) e l’ago gemello o doppio ago. Gli aghi gemelli sono fantastici per creare orli più professionali, ma consiglio di non provarci prima di avere una certa esperienza con gli aghi normali. Recentemente ho comprato questi aghi con doppia cruna, appunto con due crune una sopra l’altra, per poterli infilare con due filati di colori diversi, creando cuciture multicolori.
Guardiamo l’ago da vicino. La parte più larga sopra si chiama codolo ed è la parte che si inserisce dentro la macchina da cucire. Il retro del codolo è piatto e di solito è lì che si trova la marca e il numero dell’ago. Alcune marche hanno un codice a colori per differenziare gli aghi per misura e tipo. Ad esempio, gli aghi di marca Singer 90/14 per tessuti, come si vede sopra, hanno un codolo rosso con una striscia azzurra sotto. Questi colori variano da marca in marca. Lo stelo è la parte centrale dell’ago e presenta una scalanatura, dove entrerà il filo quando l’ago passa attraverso il tessuto. Lo scalfo è la tacca sul retro in fondo dello stelo ed è necessario per tirare su il filo della bobina da sotto il tessuto. Il buco verso la punta si chiama cruna ed è dove si inserisce il filo. Questa animazione fa capire come i due fili (dell’ago e della bobina) diventano cuciture. (Quest’altra animazione, pure, è affascinante!
A proposito di bobine, vorrai qualche rocchetto vuoto. Come ho scritto nell’ultima lezione, le macchine da cucire nuove vengono con alcune rocchette, ma forse ne vorrai qualcun’altra in più per poter tenere diversi colori uguali ai tuoi filati. Ma non dimenticare di controllare che compri il tipo e misura corretti. Se sei in dubbio, portane una alla merceria per chiedere aiuto.
Filo! Ma quanti colori e tipi! Porta il tessuto al negozio per poter scegliere il colore più simile. Il modo migliore di capire è di tirare fuori il capo del filo e metterlo sopra il tessuto. Così avrai un’idea migliore come sarà con un solo filo contro il tessuto invece di tutta la spola. Un’altra opzione è di scegliere a posto un colore a contrasto per aggiungere un elemento visuale d’interesse. Guarda le cuciture dei tuoi jeans. Quel colore arancione-marrone sta bene contro i jeans blu, non ti pare?
Come abbiamo visto con tessuti e aghi, ci sono parecchi tipi e fibre di filo, alcuni dei quali si vedono nella foto sopra. In alto (azzurro) c’è un filo molto sottile per ricami. Non è abbastanza resistente per fare cuciture. Girando in senso anti-orario, abbiamo un filo di cotone di peso medio (lilla). Questo va benissimo per uso generale con tessuti di cotone. Il filo di poliestere (verde oliva) è probabilmente il tipo più versatile ed è molto più resistente del filo di cotone. Perciò è un’ottima scelta per tessuti elastici perché c’è meno probabilità di rotture. Si usa un filo pesante (nero) per tessuti molto pesanti o, come lo uso io, per attaccare i bottoni ai cappotti. Il filo elastico (bianco) è essenziale per alcune tecniche speciali, tipo pieghine.
Una cosa da notare è che la qualità di filo varia molto. Un filo economico, tipo quello che si trova in quei kit gratuiti di cucitura, spezza subito. Forse avrai voglia di usare qualche filo vintage che erano della zia di tuo marito decenni fa (chiedimi come lo so), ma credimi, i fili diventano vecchi e fragili. Spendi quei due euro per comprare un filo decente e ti prometto molti meno casini, meno malaparole, e molto più divertimento.
La tua macchina da cucire avrà già sicuramente un piedino zig zag e un piedino per cerniera, e forse anche altri. ùquesta è la mia collezione di piedini oltre quello zig zag che uso con la mia Elna Lotus. Servono a cose diverse e non consiglio di comprare piedini strani fin quando saprai che ti servono. Un motivo è che non sono universali e non funzionano con ogni macchina da cucire. Quindi se prendi una macchina nuova, potresti non poter usare la tua vecchia collezione di piedini con la macchina nuova. Fa attenzione a comprare piedini compatibili con il tuo modello di macchina.
Ti prego, non cercare di tagliare tessuti con le tue forbici di casa con residui di colla. Resterai solo frustrata. Ti servono delle forbici molto affilate da usare esclusivamente con stoffa perché le lame diventeranno molto meno affilate se le usi per altre cose. E nello stesso modo, non far usare le forbici per tessuti da nessuno se non hanno intenzione di tagliare appunto il tessuto. Quando non tagliano più benissimo, le puoi portare dall’arrotino per affilarle o usare questo trucchetto che ho scoperto recentemente. Sopra si vede una parte della mia collezione di forbici da stoffa. A sinistra ci sono le forbici per stoffa che una volta erano di mia madre. Poi ci sono forbici da taglio. La lama inferiore rimane contro il tavolo mentre si taglia un modello. Le mie sono di Ikea e costavano molto poco, ma funzionano bene. Quelle forbicine sono forbici da ricamo e sono utilissime per tagliare forme piccole. Le forbici a destra si chiamano forbici tagliacampioni. Si usano spesso per tagliare i bordi interni di cuciture non rifinite perché lo zig zag si sfilaccia meno di un taglio diritto. Noi non trattiamo i nostri vestiti con molta delicatezza, quindi preferisco rifinire i bordi in un altro modo (ne parleremmo un altro giorno). A volte uso le forbici a zig zag per incidere le curve delle cuciture (ma anche di questo parleremmo in un altro momento). Per iniziare dovrebbero bastare delle forbici semplici come quelle a sinistra.
Come tutti gli altri accessori, ci sono tanti tipi di spilli. Porbabilmente avrai già a casa qualche spillo a balia e quelli sono utili per alcune cose, ma userai soprattutto gli spilli dritti mentre cuci. Ce ne sono diverse misure, ma di solito uso solo due tipi: quelli normali di acciaio e quelli per seta. Per quelli normali preferisco con una bella capocchia grande. I miei ce l’hanno di plastica (e si vede come si è tolto il colore in quelli usati nel puntaspilli), ma ce ne sono altri con capocchia di vetro. Ce ne ho altri con capocchia di metallo, ma li trovo meno conveniente e a volte mi danno fastidio alle dita. Quelli per seta sono più sottili quindi passano meglio attraverso tessuti leggeri senza romperli. Veramente non li ho mai comprati ma li ho collezionati negli anni quando compravamo ancora dei vestiti nuovi. Quelli spilli che usano per tenere piegate le camice non sono lunghissimi, ma funzionano bene.
Non è assolutamente essenziale avere un puntaspilli, ma renderà più comoda la tua vita. Ce ne sono tanti tipi di contenitori per spilli, alcuni magnetici, ma onestamente trovo più comodo tirare gli spilli da un puntaspilli normale. Quello classico (almeno negli Stati Uniti) è a forma di pomodoro con un piccolo pepperoncino attaccato. Sembra che il pepperoncino contiene qualcosa di abrasiva che aiuta ad affilare spilli e aghi, ma a dire il vero non ho mai trovato che funziona molto. Uno dei miei primi progetti di cucito che ho fatto quando avevo circa 12 anni era un puntaspilli a forma di maiale (e perciò chiamato “pigcushion” invece dell’inglese “pincushion”) che ho regalato a mia sorella. Devo chiederle se ce l’ha ancora!
Bisogna avere qualche tipo di marcatore di tessuto. Ce ne sono diversi tipi. Ecco una piccola parte della mia collezione. Il marcatore classico è il gesso da sarto, ottimo perché si spazzola via senza lasciare segno. Il gesso è di solito bianco, ma può essere anche azzurro o rosso (come quelli al centro in alto). A volte ha un contenitore in plastico con una lametta per affilarlo (a destra). Ma il mio gesso preferito in assoluto è la rotella con gesso in polvere. Si passa la rotella lungo il tessuto, lasciano una linea molto sottile di gesso. Si possono comprare anche delle ricariche di gesso in polvere.
Ce ne sono parecchi altri tipi. Una volta ho comprato delle matite, ma non mi sono piaciute per niente. Ci sono due tipi di penne marcatori. Ci sono le penne con inchiostro che scompare da solo* che di solito sono viola. I segni scompaiono dopo un po’ di tempo esposti all’aria. La cosa che non mi piace di queste penne è che non puoi controllare quando svaniscono i segni. Ma alcune persone si trovano bene, quindi si tratta di una mia opinione sola. La penna che amo tantissimo è la penna delebile*, che è di solito azzurro. Il segno si vede bene e lo puoi togliere quando vuoi solo inumidendolo. Puoi passare il prodotto finito sotto l’aqua o lavalo direttamente in lavatrice, ma di solito lecco il dito e tolgo il segno così se è piccolo. Quindi uso sempre o questa penna delebile o la rotellina di gesso e tutti gli altri marcatori rimangono nel cassetto.
Uno strumento che serve assolutamente è il taglia asole. Quando farai un errore cucendo o decidi di cambiare una cucitura, o anche per smontare i vestiti per fare un refashion, si inserisce la punta dentro la cucitura e si strappa delicatamente. Forse non ti piacerà farlo (lo so che non piace a me), ma se ti risparmia il dispiacere di dover buttare un progetto intero, credimi, questa cosa diventerà il tuo amico migliore. Si usa anche, come dice il nome, per aprire le asole.
Ci sono tanti altri accessori, ma questi sono quelli più importanti che userai fin dall’inizio. Mentre procediamo nel corso di cucito, ti parlerò di altri. Ma ora che sai le caratteristiche di base di diversi tessuti e accessori cucito, sei pronto ad avvicinarti alla tua macchina! Torna lunedì per la prima lezione con la macchina!
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