È vero che talvolta è molto complicato far comprendere ad una persona che vive la sua religiosità in modo intenso, che sbaglia; è più facile che una persona atea si converta che una persona religiosa ammetta di non possedere una religiosità abbastanza “ortodossa”. Non sempre è così però. Plasmare un cuore in ricerca o guidarne uno capace di ascolto, è cosa più o meno facile. Una persona veramente atea, ancorata nelle sue convinzioni, cinica nei confronti di ogni religiosità, difficilmente riesce ad avvicinarsi a Dio. Ci vorrebbe proprio un miracolo. Prende in giro la persona fedele sulla quale sfoga la sua rabbia verso un Dio che non è quello che lui vorrebbe o che lo interroga troppo su uno stile di vita non conforme ai comandamenti. È lì che si vaglia la fedeltà di un'anima fedele a Dio e ai suoi valori, ma non nascondiamo che non è così facile esserlo. È capitato a me. Quella persona atea non comprende affatto i valori cristiani. Si fanno feste nelle date religiose dicendo poi, che non sa nemmeno che ricorrenza cade in quel giorno... intanto “magna” a non finire... cosa stai festeggiando con quel lauto pasto, allora? Sì, mi viene un grande nervoso, mi verrebbe voglia di sbattergli in faccia tutti i suoi ragionamenti superbi e la conseguenza della morte e giudizio finale di Dio nei confronti della sua anima... Mi salta il grillo in testa. La Chiesa fa numerosi errori, pure il Papa può farli e talvolta questi errori, non nascondiamolo, scuotono vigorosamente le fondamenta della fede. Questa è una realtà e quando ci troviamo davanti ad una persona atea, dovremmo in realtà sapere il motivo per cui lo è. Se la responsabilità è di altri, soprattutto di persone religiose e cattoliche, il giudizio su quest'anima, sarà senz'altro meno vigoroso e la vigorosità di questo, ricadrà proprio su quell'anima impegnata, cattolica, religiosa. Quindi, rimane sempre tutto da valutare, ma rimane pur sempre il fatto che è difficile stare con persone che non condividono la nostra fede religiosa ed arrivano a deriderla, soffocarla... o addirittura tentano di convertirci all'ateismo!!! se non stiamo attenti possono anche farcela. La prima cosa che viene da fare è di reagire impulsivamente: dà fastidio sentir parlare male di Dio e festeggiare ipocritamente feste prettamente religiose semplicemente facendo un lauto banchetto. Dà fastidio sentire rinnegare il nome della Madonna. Viene un rimescolamento interiore che davvero porta a mandare candidamente, ma non cristianamente, a quel paese l'interlocutore. Eppur, bisogna trovare ugualmente la forza di professarsi davanti a queste persone, cristiani convinti, tutto d'un pezzo, che non vuol dire di certo non sbagliare mai... Ma essere cristiani che tentano di percorre la via indicata dal Signore nel migliore dei modi... e qui ci sarebbero tanti esempi. Entrare in questo argomento non ci farebbe più finire di parlare. Questo blog vuole solo trovare la chiave concreta su come affrontare un problema concreto, quale può essere quello del vivere od essere amica/o di una persona atea, anzi fortemente atea. Sulle riflessioni spirituali dei vari punti toccati, parleremo nell'altro blog, Incontro all'infinito. Prima di tutto un prete mi ha consigliato di affidare a Dio nella preghiera queste persone che non credono in Dio. È Gesù stesso che lo vuole. Ha detto inoltre di non fare caso a quello che dicono loro... Mmmm... ok, se prendono in giro me, ma se poi prendono in giro la religione, o meglio, Gesù in particolare, come bisogna reagire????? difficile, davvero molto difficile discernere il vero comportamento da assumere.
Magazine Diario personale
È vero che talvolta è molto complicato far comprendere ad una persona che vive la sua religiosità in modo intenso, che sbaglia; è più facile che una persona atea si converta che una persona religiosa ammetta di non possedere una religiosità abbastanza “ortodossa”. Non sempre è così però. Plasmare un cuore in ricerca o guidarne uno capace di ascolto, è cosa più o meno facile. Una persona veramente atea, ancorata nelle sue convinzioni, cinica nei confronti di ogni religiosità, difficilmente riesce ad avvicinarsi a Dio. Ci vorrebbe proprio un miracolo. Prende in giro la persona fedele sulla quale sfoga la sua rabbia verso un Dio che non è quello che lui vorrebbe o che lo interroga troppo su uno stile di vita non conforme ai comandamenti. È lì che si vaglia la fedeltà di un'anima fedele a Dio e ai suoi valori, ma non nascondiamo che non è così facile esserlo. È capitato a me. Quella persona atea non comprende affatto i valori cristiani. Si fanno feste nelle date religiose dicendo poi, che non sa nemmeno che ricorrenza cade in quel giorno... intanto “magna” a non finire... cosa stai festeggiando con quel lauto pasto, allora? Sì, mi viene un grande nervoso, mi verrebbe voglia di sbattergli in faccia tutti i suoi ragionamenti superbi e la conseguenza della morte e giudizio finale di Dio nei confronti della sua anima... Mi salta il grillo in testa. La Chiesa fa numerosi errori, pure il Papa può farli e talvolta questi errori, non nascondiamolo, scuotono vigorosamente le fondamenta della fede. Questa è una realtà e quando ci troviamo davanti ad una persona atea, dovremmo in realtà sapere il motivo per cui lo è. Se la responsabilità è di altri, soprattutto di persone religiose e cattoliche, il giudizio su quest'anima, sarà senz'altro meno vigoroso e la vigorosità di questo, ricadrà proprio su quell'anima impegnata, cattolica, religiosa. Quindi, rimane sempre tutto da valutare, ma rimane pur sempre il fatto che è difficile stare con persone che non condividono la nostra fede religiosa ed arrivano a deriderla, soffocarla... o addirittura tentano di convertirci all'ateismo!!! se non stiamo attenti possono anche farcela. La prima cosa che viene da fare è di reagire impulsivamente: dà fastidio sentir parlare male di Dio e festeggiare ipocritamente feste prettamente religiose semplicemente facendo un lauto banchetto. Dà fastidio sentire rinnegare il nome della Madonna. Viene un rimescolamento interiore che davvero porta a mandare candidamente, ma non cristianamente, a quel paese l'interlocutore. Eppur, bisogna trovare ugualmente la forza di professarsi davanti a queste persone, cristiani convinti, tutto d'un pezzo, che non vuol dire di certo non sbagliare mai... Ma essere cristiani che tentano di percorre la via indicata dal Signore nel migliore dei modi... e qui ci sarebbero tanti esempi. Entrare in questo argomento non ci farebbe più finire di parlare. Questo blog vuole solo trovare la chiave concreta su come affrontare un problema concreto, quale può essere quello del vivere od essere amica/o di una persona atea, anzi fortemente atea. Sulle riflessioni spirituali dei vari punti toccati, parleremo nell'altro blog, Incontro all'infinito. Prima di tutto un prete mi ha consigliato di affidare a Dio nella preghiera queste persone che non credono in Dio. È Gesù stesso che lo vuole. Ha detto inoltre di non fare caso a quello che dicono loro... Mmmm... ok, se prendono in giro me, ma se poi prendono in giro la religione, o meglio, Gesù in particolare, come bisogna reagire????? difficile, davvero molto difficile discernere il vero comportamento da assumere.
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