Sembra la stessa storia del 1995 con protagonista Luis Figo che disse sì alla Juve, poi al Parma e poi virò sull’Inter. Ora Tevez, con il suo comportamento, sembra riproporre la stessa scenetta.
Carlos Tevez nei giorni scorsi, a detta di tutti, sembrava già un giocatore della Juventus. C’era il sì del giocatore e mancava l’approvazione del Manchester City che sarebbe dovuta arrivare senza troppi problemi.
Avevamo parlato delle strategie di mercato di Marotta che poteva aver dichiarato la preferenza di Tevez per riuscire ad abbassare il prezzo di Jovetic, sempre nelle mire della società bianconera. Però, in qualsiasi caso, Tevez sarebbe stato davvero un buon colpo di mercato.
Galliani, AD del Milan, si era dichiarato dispiaciuto se l’Apache fosse sbarcato a Torino e così non ha perso occasione e si è buttato a capofitto sul giocatore. Ci sono da risolvere delle questioni in uscita, come la cessione di Robinho, ma sono dettagli.
Tevez era già stato vicino ai rossoneri che poi non avevano concluso l’affare e ora che c’è di mezzo la Juventus, la società di via Turati non permetterebbe ad una rivale di appropriarsi di un giocatore che piace alla dirigenza milanese. E così sono tornati alla carica, forse ancora più determinati, per arrivare ad una conclusione.
Così, come nel 1995 per Figo, anche Tevez dice sì ad una e all’altra squadra. E magari poi dirà che è molto attaccato alla maglia, che il suo sogno è sempre stato quello di indossare quella divisa e tutte le altre frasi di circostanza a cui i calciatori vogliono abituarci.
La Juventus ora dovrà spingere per Higuain e Jovetic, uno o l’altro oppure entrambi, per evitare sgambetti e ritrovarsi ancora a bocca asciutta.