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The Amazing Spider-Man 2. "È complicato".

Creato il 29 aprile 2014 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1


Vi siete mai chiesti quanto sia difficile recensire un Cinecomic? Io sì.In una scala da 1 a 10 direi che siamo sul "quasi" nove. Si cade ancora nel luogo comune, perché a molti evita gatte da pelare non indifferenti, che cataloga questi film come robetta destinata a super nerd incalliti. In alternativa, pappa buona per piccoli spettatori non proprio bambini, ma nemmeno tanto grandi. 
Eppure a me continua ad affascinare in maniera sorprendente, questo universo tenuto in piedi da migliaia di fumetti, consumati nelle notti e nei giorni, dagli occhi affamati di appassionati di ogni parte del mondo. La prima cosa che faccio, appena visto un film Marvel (o derivati), è una bella chiacchierata con gli amici nerd fidatissimi, quelli che, in poche parole, hanno letto di tutto e di più, di quel mondo. E quasi sempre, io ho la mia idea, e loro, una che è diametralmente opposta. Ma quante discussioni riescono a venir fuori da queste incongruenze critiche? Tante. Le migliori. Ve lo dice una che non ha mai letto un fumetto in vita sua.
Dopo la delusione scottante del primo capitolo di questo The Amazing Spider-Man, arriva un soffio gradevole e inaspettato, capace di riaccendere qualcosa che prima era solo rabbia e sdegno per un film inutile sotto ogni punto di vista, e trasformarlo. Renderlo molto simile a un:"cazzarola mi è piaciuto!". 
Ebbene sì. Mi è piaciuto! Avevo lasciato un ragnetto presuntuoso e strafottente, il bulletto che si dondolava su una ragnatela (duuue elefanti, siii dondolavano, sooopra il filo di una ragnatela...), qualcosa di spaventosamente irritante, almeno per me, e ora mi ritrovo un Peter Parker certo più maturo, più convinto che essere Spider-Man, non significhi fare il figo e basta, anzi. Le responsabilità in questo secondo capitolo, saranno insormontabili, pesanti come il ricordo che di continuo riaffiora, del capitano Stacy. E anche per questo il rapporto con Gwen acquista di credibilità e coinvolgimento. Nonostante le solite "trovate" che a un certo punto ti fanno dire: "vabbè dai, fa niente!". Lui come al solito che al telefono, nel mezzo di combattimenti e corse a duemila all'ora, può dire alla ragazza cose del genere: "sì sono in ritardo, ma arriverò in tempo, giuro". La suoneria del cellulare che ovviamente non può non essere la canzoncina di Spider-Man...che te lo dico a fare.
Va bene dai, ci può stare. Anche questo fa parte dell'ironia sfrenata dei Cinecomics. Parliamo di Electro e dei cattivi, che in questo capitolo sono addirittura tre?Jamie Foxx/Electro è l'ingegnere sfigato che nessuno si fila, con tanto di occhiali e riporto. Un vero bijoux insomma. Però il suo malessere legato all'indifferenza della gente, a me ha scosso parecchio. Paul Giamatti/Rhino un po' meno. A me faceva troppo ridere!!!Su Dane DeHaan/Harry Osborn/Green Goblin mi soffermerei un attimo. Quando vidi il trailer già mi piacque molto e mi immaginavo Harry con questo sguardo celestiale ma spento, a un passo dal baratro. Infatti sarà questo a fissare la presenza di Harry sullo schermo, una carica legata al suo sguardo e alla sua storia che però, non appena subentra il mostro, si va a fare benedire, Dio (Zio Stan) solo sa dove...

Dal punto di vista spettacolare direi senza alcun timore che, questo The Amazing Spider-Man 2, è uno dei migliori mai realizzati. A partire dal costume di Spider-Man, passando per le sequenze che lo vedono faccia a faccia con Electro, i momenti più intimi con Gwen (tolta la scritta "I love you" che fa troppo Moccia). Insomma si lascia guardare senza spasimi continui e sentite maledizioni contro noi stessi per aver pagato quel biglietto. Decisamente un passo in avanti è stato fatto. Ora, senza spoilerare e dunque rischiare il linciaggio (comprensibile) da parte vostra, non aggiungerei altro. Mi fermo qui. Anche perché, di più o di meno non saprei dire. Come dicevo all'inizio: "è complicato!".

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