The Blacklist

Raymond “Red” Reddington è uno dei dieci fuggitivi più ricercati dal FBI. Quando questo si presenta nel quartiere generale, viene immediatamente arrestato, tra lo stupore di tutti. Presto Red rivelerà al FBI che è in possesso di una “lista nera” di nomi di personealtamente pericolose e che è disposto a collaborare con loro, ma solo se parlerà e collaborerà con Elizabeth Keen, una giovane profiler.

Nelle prime puntate conosciamo meglio i due protagonisti e vediamo il loro rapporto cementificarsi. Caratterizzati molto bene, hanno il pregio di non risultare eccessivamente stereotipati e in certi momenti sorprendono (soprattutto Red). Per quanto riguarda i “casi” che vengono risolti la serie segue il classico schema di caccia all'uomo, con una trama lineare ma non scontata e auto conclusiva (similimente a Criminal Minds ma anche Person Of Interest). Di pari passo vengono sviluppate altre linee narrative, sopratutto sulla vita della protagonista, lasciando nel mistero chi sia questo Red.  Sicuramente il pregio più grande della serie è il suo saper giocare magistralmente  con gli stereotipi, sfruttandoli per impressionare lo spettatore. Reddington collabora con l'FBI, o è l'FBI a collaborare con lui? Una domanda banale quasi, e lo spettatore sa fin dalla prima puntata che tutta la serie giocherà proprio su questo quesito. Ma ne sono consapevoli anche gli autori, che la sfruttano abilmente per sorprendere lo spettatore. Un solido cast contribuisce positivamente alla riuscita della serie, dove spicca James Spader (Stargate) che

interpreta magistralmente Red, con una naturalezza e ironia travolgente. Magan Boone ( Law And Order: Los Angeles), invece, è un po' troppo glaciale nell'interpretare la giovane promessa dell'FBI Elizabeth Keen e a volte sembra sforzarsi per sembrare più credibile.

Una serie, in definitiva, originale e promettente, che speriamo sappia evolversi positivamente dalle solide fondamenta delle prime puntate. In Italia arriverà su Foxcrime a Dicembre.

Dr.O'Malley

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