The book was better: appunti a margine sugli adattamenti cinematografici

The book was better: appunti a margine sugli adattamenti cinematografici
narvalia.it

the book was better: appunti a margine sugli adattamenti cinematografici

Correva l’anno 2007 e anch’io, come tanti, troppi giovani sciagurati della mia generazione, scelsi malauguratamente di iscrivermi ad un corso di laurea della classe Comunicazione. Oltre al danno instrinseco di essermi iscritta ad un corso di laurea che avrei poi scoperto essere totalmente inutile e alla pena sociale di anni e anni di prese in giro sulla bistrattatissima Scienza delle Merendine, la disastrosa decisione mi porto davanti a trentatrè materie da studiare e alla bellezza di più di quarantacinque esami da sostenere in tre anni.

Tra la miriade di materie completamente inutili ed inutilizzabili nella vita vera, comunque, ce ne fu una, anche questa completamente inutile ed inutilizzabile nella vita vera, che aveva tuttavia l’enorme pregio di essere estremamente interessante, almeno per la sottoscritta. La materia in questione si chiamava Teoria della Letteratura ma diversamente dalla noia che la denominazione poteva suggerire era una delle materie più intriganti che mi fossero passate per il piano di studi.

Il simpaticissimo docente, che per brevità e anonimato chiameremo Mr. Fox, era una persona molto eccentrica e stravagante, un hipster d’altri tempi se vogliamo, ed era soprattutto un grandissimo appassionato di cinema. La passione dilagante per l’universo cinematografico e la noia nei confronti dei programmi didattici tradizionali erano talmente grandi che Mr. Fox decise di proporre finalmente una cosa diversa dal solito: un’analisi comparativa a cavallo tra letteratura e grande cinema con un programma tutto centrato sugli adattamenti cinematografici.

Le ore trascorse a leggere quei romanzi e a guardare quei pezzi di cinema d’antàn (tra cui robe come La chambre verte e Tristana) furono alcuni dei momenti più belli di tutto il mio periodo universitario…