Magazine Psicologia
Quando ho lasciato l’Italia, il fatto di passare il Natale lontano da casa non mi preoccupava. Pensavo di essere invincibile e insensibile all'atmosfera natalizia.Un po' come Zio Paperone all'inizio de Mickey's Christmas Carol.
A mano a mano che i giorni passavano, però, pensavo sempre di più con nostalgia al calore sprigionato dall’albero di Natale alla sera, quando sprofondata sul divano, la famiglia cervellonica al completo si preparava alle maratone cinematografiche natalizie (stile Balto, Mamma ho perso l’aereo, Il Dottor Zivago, Anna Karenina, ecc.).
La tristezza però non ha preso il sopravvento, grazie all’intervento di una famiglia canadese davvero speciale.
Stéphane, il mio tutor-mentore-Professore, e Carolyne, sua moglie, mi hanno convinta a passare la vigilia e il Natale con loro.
All’inizio non volevo accettare.
Troppo strano passare il Natale, una festa che considero molto “intima”, con la famiglia del mio Professore.
Pensavo che avrei invaso e rovinato un momento di condivisione famigliare con la mia presenza da “straniera-vegetariana-che non riesce resistere ai -30°“.
Il calore umano sprigionato da Stéphane e Carolyne ha sciolto però le mie gelide resistenze.
24 Dicembre 2013
Prima tappa: rifugio per senza tetto.
Per rispetto alla privacy e dignità di queste persone, ho preferito rinunciare alle fotografie e concentrarmi sul donare un sorriso e qualche biscotto fatto in casa dai piccoli Bouchard (non dalla sottoscritta tranquilli).
È stata un’esperienza molto intensa.
Mi sono sentita un po’ come Ebenezer Scrooge quando, dopo aver incontrato i tre spiriti del passato presente e futuro, abbatte il muro di indifferenza che aveva eretto per cercare di “non vedere” la povertà e la sofferenza intorno a lui.
Seconda tappa: Stéphane’s sweet homeParole chiave: #bobbate #slittinosandwich #nevefinoaifianchi #tosseavolontà #meno28° #smilesmilesmile
25 Dicembre 2013
Where: Stéphane's home Parole chiave: #MerryChristmas #Canadianfamily #dinner #cheers #love
Questi due giorni, queste persone, queste esperienze e questo affetto sono stati i miei "tre spiriti del Natale".
Ora sono un Ebenezer Scrooge un po' meno gelido e un po' più umano.Thanks!
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