Il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
Il fascino di un paesino dell’entroterra inglese per raccontare una storia specchio della società moderna
Più di sei milioni di telespettatori hanno applaudito il debutto di The Casual Vacancy, la miniserie tv in onda sulla BBC ispirata all’omonimo romanzo di J.K. Rowling. L’autrice della famigerata saga di Harry Potter, con The Casual Vacancy concepisce forse uno dei romanzi più barbaramente realistici della moderna letteratura, ma c’è da dire che il suo adattamento televisivo, è bello ma non come speravamo. Nel mentre la critica osanna la miniserie – sono previsti infatti 3 episodi da un’ora ciascuno – dobbiamo essere più che obbiettivi sul fatto che The Casual Vacancy brilla più per le qualità stilistiche che per profondità dei contenuti. L’immensità infatti del romanzo della Rowilng non brilla come dovrebbe.
La vicenda è ambientata in un paesino dell’entroterra inglese, esattamente a Pagford, dove una piccola comunità vive apparentemente una vita tranquilla. Ma anche fra i prati verdi della contea si nascondono torbidi segreti, sogni di rivalsa e dal sapor peccaminoso. Il Casual Vacancy del titolo, fa riferimento al seggio dell’amministrazione del paesino, rimasto vacante dopo che uno dei membri è morto in circostante misteriose. Questo avvenimento apre una frattura fra gli abitanti di Pagford che sconvolti dall’accaduto cercano di continuare a vivere la loro esistenza. Ma un magnate del luogo vorrebbe approfittare del suo enorme vantaggio all’interno nel consiglio cittadino, ora che un seggio è vuoto, per trasformare il paesino in una fiorente attività economica. Sogni che si infrangono in un microcosmo che pian piano prende forma dando vita ad un plot complesso, dal grande respiro ma che non fa trasparire tutte le vere intenzioni di un racconto all’avanguardia.
Seppur mantenendo alta la bandiera della serialità inglese, confermando che anche The Casual Vacancy è un crogiolo sconfinato d’idee, a causa della complessità del racconto, la miniserie non affascina come dovrebbe lasciando quindi deluso lo spettatore che sperava di trovarsi di fronte ad un prodotto di alto profilo, bello ed intelligente. Non stiamo parlando di un insuccesso vero e proprio, ma ci si aspettava più linearità nel racconto se paragoniamo la miniserie al libro da cui è tratta; nel dar voce infatti ai tanti personaggi presenti nel romanzo, la creatrice e sviluppatrice di questo evento televisivo – la stessa che ha già lavorato a molte produzioni della BBC come la soap-oera EastEnders – porta in tv un qualcosa molto più vicino alla commedia tragica che al dramma vero e proprio. Traspare infatti una certa svogliatezza nel dare enfasi al racconto, e la prima ora di programmazione molto spesso fa sbadigliare, ed ingrana forse dopo una buona mezz’ora quando finalmente si intuisce il vero senso del racconto. Per ora siamo ancora all’inizio ma The Casual Vacancy, almeno nella sua trasposizione televisiva, non rappresenta quel trattato dissacrante e drammatico che la Rowling ha pennellato tra le pagine del romanzo.
Nonostante però un incipit piuttosto deludente, la serie brilla per una grandiosa prova attoriale (nonostante il cast sia formato da volti piuttosto sconosciuti), per una regia calma e pacata, una colonna sonora intrigante ed una release scenica dove traspare tutta l’essenza del pensiero innovativo ed anticonformista della poetica britannica. Ma The Casual Vacancy è anche e soprattutto un ritratto vagamente realistico della modernità in cui viviamo: egoista, perbenista, poco atta ai cambiamenti e sempre a pensare al proprio tornaconto personale. Forse in questo particolare l’adattamento seriale di The Casual Vacancy rispecchia la qualità più interessante di tutto il romanzo.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net
The Casual Vacancy, sulla BBC rivive il romanzo di J.K. Rowling ultima modifica: 2015-02-23T14:39:26+00:00 da Carlo Lanna