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The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

Creato il 22 luglio 2011 da Eleleo

Come annunciato qualche giorno fà sulla pagina di facebook di Elelandia, ho deciso di dedicare un post al recente fenomeno dei Chap. Innanzitutto chi (o cosa) sono i “Chappist” (che tradotto significa più o meno brav’uomo)?

I “Chap” sono un movimento rivoluzionario che si propone di cambiare la volgarità del mondo attraverso il recupero dell’eleganza e la civiltà dei bei tempi andati, una sorta di ritorno alla vita del dandy; le loro intenzioni sono espresse in una a mio avviso bellissima, nonchè molto ironica, rivista chiamata, appunto, “The Chap!” . Poco conosciuti in Italia, ma ben diffusi in Inghilterra (trend + rivista) e già notati da diversi blogger (anche fashion), uno su tutti: fine and dandy.

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

fonte: www.thechap.net

Eccovi una traduzione del loro manifesto, prelevata da Davvero Davvero un blog molto bello che consiglio a tutti di seguire, anche se non c’entra molto  con la moda o cose simili.

La societa’ si e’ ammalata di una certa misteriosa malattia dell’animo. Siamo diventati i giocattoli delle multinazionali, banderuole nelle mani del loro progetto di trasformare il mondo in un Gargantuelico centro commerciale. La piacevolezza e la civilta’ sono state relegate ad effimere futilita’ dei bei tempi andati -quell’epoca in cui gli uomini porgevano il cappello alle signore e si poteva fare affidamento sui pargoli perche’ ti guardassero il Jack Russel mentre alle prese con un cordiale presso locanda del posto-

Invece viviamo in un mondo dove i bambini sono creature incappucciate che incombono nelle tenebre, la locanda del posto e’ stata soppiantata da grosse catene specializzate in bibitoni ghiacciati, il cui principale scopo e’ quello di gravare sul sistema nervoso. Inutile dirlo, il Jack Russel non sara’ li’ ad aspettarvi al vostro ritorno.

The Chap  propone di prendere posizione contro questa cultura della volgarita’. Dobbiamo mostrare ai nostri bambini che le cose per cui vale la pena combattere non sono l’ultimo paio di scarpacce da ginnastica di plastica ma un luccicante paio di mocassini. Dobbiamo dissauderli dall’ingurgitare i loro Bacardi Breezer -e similari- e insegnargli come miscelare Martini. Facciamo si che i giovani non si vergognino dei loro ventri flaccidi, che provano a nascondere nelle loro tute di acetato, piuttosto mostriamo loro come un vestito ben confezionato puo’ camuffare la piu’ disastrata delle corporature. Inoltre non lasciamoci scappare l’opportunita’ di approfittare di quella propensione giovanile per il gergo bizzarro e facilmente rimpiazzare la loro striminzita parlata borgatara con fioriti motti di spirito ed eleganti arguzie.

E’ tempo per i Chap e per le loro controparti femminili di ogni estrazione di alzare la testa e farsi sentire. Ma non temiate voi languidi e voi semplici sfaccendati, la nostra e’ una rivoluzione che non poggia sulla levataccia mattutina ne’ tantomeno sul logorio delle forze. Piuttosto una rivoluzione che puo’ semplicemente aver luogo da una alzata di ciglia dietro il monocolo, ordinando un Barolo all’aperitivo, indossando un irresistibile cardigan in occasione della visita al proprio bookmaker. In poche parole una rivoluzione di un guizzante Bon Ton.

Impressioneremo le masse con pieghe dei calzoni capaci di tagliar la carta, copricapi tanto angolati da ridurre il “viavai” delle macchine al silenzio; e ricusando queste sostanze insipide e annacquate che ci vengono propinate da anonime multinazionali, ridurremo lo Status Quo in ginocchio, implorante per per un dritta sartoriale o un sorso dalla nostra fiaschetta.

(Fonte: www.davverodavvero.wordpress.com)

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

fonte: Fine and Dandy (consigliato a tutti i maschietti)

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

Fonte: Fine and Dandy

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

fonte: The Chap

Cosa ne pensate di questo loro manifesto? Personalmente mi fà impazzire, lo trovo molto ironico e graffiante al punto giusto, e, siccome sono una nostalgica del dress code anni ’50, mi sento di dargli (quasi) pienamente ragione. Ma oltre a tutto questo, essere Chap vuol dire anche un ritorno all’ essere british nel senso stretto del termine, con forti rimandi all’epoca edoardiana, quando l’Inghilterra venne considerata un “faro” di eleganza nel mondo. E proprio all’ eleganza inglese, al tweed, e agli ombrelli neri si collegano i nostri “moderni gentiluomini”, tant’è che il loro manifesto prevede delle regole di stile, eccone alcune,con mia traduzione a lato:  THOU SHALT ALWAYS WEAR TWEED,(Tu dovrai vestirti sempre di tweed), THOU SHALT NEVER, EVER, WEAR PANTALOONS DE NIME (non dovrai mai e poi mai indossare Jeans), e finiamo con : THOU SHALT ALWAYS DOFF ONE’S HAT (dovrai indossare sempre un cappello). Immagino capiate da soli cosa comporta questo in termini di eleganza e moda maschile: chi non vorrebbe vedere al posto di improbabili elastici di mutande colorati o con scritte varie un bellissimo completo tre pezzi di buon taglio? a me personalmente non dispiacerebbe affatto vedere per strada uomini vestiti così:

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

" The Chap Olympics"; l'unico sport tollerato (oltre alle loro Olimpiadi) è il cricket, off course.

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

Per essere un vero chap bisogna fumare: una pipa antica, off course!

The Chappist! I rivoluzionari armati di tweed.

Esistono anche Chap donna, ma trovo che la versione maschile sia molto più affascinante, voi cosa ne pensate?

P.S: se siete a Londra intorno a settembre, non perdetevi le Chap Olympiad: qui potete trovare una bella carrellata di foto per capire di cosa si tratta! Per darvi un ‘ idea più completa, vi consiglio questo bellissimo video di Current, che potete trovare cliccando qui.

a presto, ele.


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