No, purtroppo non è l’ultimo neonato in casa “giochi violenti” su cui poter aprire un dibattito. La città delle guerre è Roma.
E quella che narriamo è la storia di oggi anche se le dinamiche sono le stesse che, agli inizi degli anni Ottanta, fecero affermare la Banda della Magliana a “caput” Roma.
Sembrano storie di ordinaria amministrazione ormai.
Eppure non si scherza. Non a Roma. Non adesso. Non per strada.
Il corpo di Flavio Simmi, non è ancora freddo.
A Prati si svolge una fiaccolata per ricordare il giovane ucciso martedì scorso. Un abbraccio da amici e parenti e un passo da parte dei cittadini che non trovano più significato alla parola sicurezza.
Sono le 22 e al Tiburtino, in via Diego Angeli, da un’altra parte della città, due sagome in sella ad uno scooter scuro, aspettano di fare ancora fuoco. La vittima attesa sotto casa, e accasciatasi da lì a poco per terra, è Giulio Saltalippi,33 anni, noto pregiudicato uscito dal carcere a novembre dello scorso anno dopo una lunga condanna per lesioni, furto, ricettazione e rapina.
Cerca di entrare in macchina per darsi alla fuga ma rimane a terra. Della raffica di proiettili sparati contro di lui, due, uno all’addome e l’altro alla gamba destra, lo colpiscono. A fuggire sono, ancora una volta, i sicari.
Dopo la “tempesta di piombo” un’ambulanza trasporta il trentatreenne all’ospedale Sandro Pertini dove subisce un lungo intervento chirurgico. Oggi la sua prognosi è riservata. Le sue condizioni, gravi.
E se febbraio aderisce con l’attentato di martedì scorso, l’omicidio di Simmi, collima con la nuova gambizzazione Saltalippi. Stando al racconto dei testimoni, infatti, la moto sembra essere la stessa, il calibro della pistola (9×21) è lo stesso, in numero dei sicari è lo stesso.
Questa nuova gambizzazione pare, così, confermare le ipotesi degli investigatori: in città è esplosa la guerra tra piccole bande malavitose per spartirsi il territorio e diventare referenti della grossa malavita organizzata nel traffico della droga.
E, mentre Alemanno non sapendo più che pesci prendere chiede aiuto al Governo, ed il Pd si limita a sollevare il problema sicurezza senza opzionare soluzioni, a Roma si continua a sparare.
Questo colpo, il ventiduesimo dall’inizio dell’anno, avviene proprio in una zona poco lontana da Largo Preneste, dove, davanti al tabacchi di via Sampiero di Bastelica, veniva ucciso, non troppi anni fa, Teodoro Pugliese.
Sarà che la banda della Magliana è solo un “vizio” a cui noi giovani pennivendoli non sappiamo resistere, stando a quanto dice De Cataldo o (peggio) Pino Nicotri (lo stesso giornalista che ha quasi santificato De Pedis), ma, tutte le volte, sembra sempre che quegli anni siano tornati, con le modalità utilizzate dalla banda, a dominare Roma come allora.
La nuova generazione del male? Chi lo sa. Ognuno trae le conclusioni che crede. Come è giusto che sia, sarà l’ultima parola della giustizia ad avere la meglio, oggi come allora.
Nella speranza che Saltalippi si salvi, viene spontaneo chiedersi: anche questo era un primo avvertimento?
Marina Angelo
LINK AI POST CORRELATI:
Intervista ad Otello Lupacchini sull’arresto di Enrico Nicoletti.
La domanda è: perché Nicoletti viene arrestato dopo la morte di Simmi?
Caro De Cataldo, purtroppo, a Roma, va ora in onda la realtà: Arrestato Nicoletti.
Roma teatro dei delitti. La vittima, avvertita alle gambe a febbraio, è Flavio Simmi.
Ore 20, a Roma si gambizza.La Banda della Magliana torna a colpire?
Roma Violenta