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Ormai è chiaro a tutti, Calza è il nuovo sindaco di Chatillon e la sua coalizione ha vinto con uno scarto di 300 voti sulla lista civica del sindaco uscente, che io non ho mai nascosto di appoggiare. La lista civica ha perso, malgrado la presenza di gente di spessore, tra cui molti giovani e molte donne, che per altro sono andati molto bene in sede di preferenze. Ha perso al cospetto di un agglomerato di partiti (Union Valdotaine, Federtion, Stella Alpina, PD… Lega Nord e PDL hanno fatto lista a parte, ma erano quasi riusciti a trovare un accordo di massa che però poi è caduto a causa del rappresentante PDL che non è stato molto accorto nel bluffare), ha perso al cospetto di un sindaco inesperto (non ha mai fatto parte dell’amministrazione comunale) e soprattutto al cospetto di un sindaco IMPOSTO. Chiamatelo burattino, fantoccio, figlioccio, non mi interessa, quello che è sconcertante è che l’Empereur, o se preferite chiamatelo Rolly, si è potuto permettere di imporre la candidatura di un sindaco, senza che nessuno battesse ciglio.
Beh qualcuno che ha accennato una protesta c’è stato, sembrava quasi volesse rompere, o per lo meno salvare la propria dignità (visto che il sindaco doveva essere lui, per meriti ed esperienza acquisiti sul campo) tirandosene fuori, ma è bastato un fischio del padrone per far tornare il cagnolino con la coda fra le gambe e le orecchie basse. Si ora potrà dire di aver fatto vincere lui la coalizione con i suoi 400 e passa voti, ma una cosa voglio dirtela io “figlio prodigo” : “se qui 400 voti non riesci mai a farli valere, vuol dire che non conti molto, e come ti hanno fregato una volta lo rifaranno”.
Vero non è stato l’unico a dirsi ribelle ma poi a ritornare tra le fila scodinzolando al padrone col bastone, ma diciamo che lui sarebbe stato il capo branco, l’uomo che poteva dire basta, ma ha preferito accontentarsi dei suoi 2.000 € al mese come assessore, alla faccia di tutto e di tutti, ed anche un po’ alla faccia della dignità e della coerenza.
Ancora una volta la politica clientelare, tipica di una parte della classe dirigente valdostana, ha vinto. Delle colpe vanno ovviamente ricercate anche all’interno della lista civica, sicuramente qualche nome sbagliato, sicuramente una pace fatta in tempi un po’ troppo sospetti; ma è sconcertante come questo modo servilistico ed oserei dire “camorristico” di fare politica riesca ancora a convincere la gente… non ci sono parole.
Ancora una volta la seggiolina è più importante di tutto e tutti… tutti quei: “io con lui in lista mai”, “ancora lui, ma non è possibile”, “noi con lui non ci stiamo”… alla fine della fiera sono state solo parole al vento, perché mamma regione chiama e tutti tornano al loro posto in silenzio.
Malgrado tutto questo si sappia, la gente continua a dargli ragione, continua a votare dei vecchi politicanti che sventolano progetti faraonici di nessuna utilità e che non faranno altro che mettere in ginocchio il paese.
Si, è vero sto un po’ rosicando…
Di positivo c’è che non e tutto è da buttare via, perché si è consolidato un gruppo giovane che ha voglia di fare, che può posare le basi per un futuro più roseo, già partendo da adesso. Un gruppo che anche nella sconfitta si è compattato, festeggiando comunque i buoni risultati individuali con una cena… perché si è perso una battaglia, ma la guerra deve ancora iniziare.
Ps: Voglio chiudere con un piccolo commento sulle elezioni di tutta la valle, che hanno visto l’Alpe crollare in quasi tutti i comuni in cui appoggiava, anche solo “moralmente”, una lista, ma che malgrado si sperasse in qualche cosa di più, ha tenuto ad Aosta (dove correva come partito) dove si è piazzata al secondo posto come forza politica di Aosta a soli 2 punti % dall’UV e dove ha portato a casa 7 consiglieri di minoranza, strappandone uno alla lista PD e IDV. Vero la mega coalizione (UV, Stella Alpina, Federation, PDL e Lega) ha vinto bene, ma la sconfitta dell’Alpe è stata più che dignitosa, soprattutto alla luce dei quasi 2.000 voti persi ad Aosta da parte dell’UV. La vera vincitrice di queste elezioni è stata la Stella Alpina che ad Aosta ha raddoppiato i voti, e l’assenteismo che ad Aosta si è fatto sentire parecchio (61% i votanti).Ebbene si, ora mi interesso ufficialmente anche di politica locale… stupenda la mattinate delle elezioni passata in sede con mio papà ad aspettare tutti insieme il conteggio dei voti…
Mi spiace dirlo, ma la storia lo dimostra:
“Il potere logora chi non ce l’ha”
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