"...Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..." - Francis Scott Fitzgerald
Edge of tomorrow: live, die, repeat.
La prima sorpresa in cui ci si imbatte approcciando il film è che non hanno tradotto né interpretato il titolo originale (solo un'insignificante aggiunta nel paesano idioma: 'senza domani'). Ce ne saranno altre? Mah...Di sicuro, al solito, eviterò spoiler.
A mano a mano che i fotogrammi si susseguono davanti agli attenti occhi dello spettatore, prende anzi sempre più corpo la sensazione di deja vu.
Sarà forse per l'espressività di Tom Cruise ormai indissolubilmente legata all'Ethan Hunt della serie Mission: impossible?
Sarà forse imputabile all'idea di fondo che tanto prepotentemente riporta lo spettatore al film Ricomincio da capo interpretato da uno splendido Bill Murray (questo, per evidenti motivi, distribuito non col titolo originale: The Groundhog day)?
Sarà forse che i Mimics che invadono il pianeta Terra di Cruise sono visivamente assimilabili alle Sentinelle che infestavano il pianeta reale di Neo nella trilogia di Matrix (il che spiegherebbe pure il senso di deja vu come un errore di sistema...)?
Non so...
So però che il film è comunque molto divertente.
La storia, pur senza alcuno spunto di novità (invasione aliena da controbattere), tiene saldamente incollati dall'inizio alla fine tra un colpo di scena e l'altro.
Pregevole l'interpretazione di Hemily Blunt, dura ma femminile e azzeccati anche i caratteristi che fan da comparse lungo tutta la storia.
E Tom Cruise, ormai messianicamente calato nei panni del salvatore del mondo sta con tutta evidenza cronologicamente preparandosi film dopo film all'ultima interpretazione della sua esistenza: Noè!
artefice del proprio destino
Il potere di rivivere una situazione correggendola... A chi non farebbe comodo?Di sicuro se ne avvarrebbe il nostro c.t. Cesare Prandelli.
Lui rigiocherebbe senz'altro la partita con la Costarica in maniera più logica, evitando di scimmiottare le scelte che fortunosamente lo han condotto alla vittoria dell'esordio.
Non aveva un compito così gravoso, quest'anno: bastava analizzare i numeri delle 18 squadre di serie A a fine campionato per rendersi conto che la difesa meno perforata era stata quella della Juve (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini: casualmente convocati...), e l'attacco più prolifico quello del Torino (la coppia italiana col maggior numero di goal è stata Immobile - Cerci: casualmente convocati...).
Avrebbe dovuto prendere iniziative, il nostro buon Cesare, solo sui quattro da disporre intorno a Pirlo nel centrocampo. E a noi avrebbero risparmiato la trita storiella che l'italiano dà il meglio quando è messo alle strette: col trito si fanno le polpette, non le opinioni!
Ma l'uomo è naturalmente un elemento immerso nel complesso flusso esistenziale, in costante divenire. L'uomo decide liberamente e liberamente sbaglia. E così ha fatto il Nostro. Saprà rimediare, magari coadiuvato per l'ennesima volta da Madama Fortuna? Vedremo...