Oggi, in realtà, non
avevo intenzione di pubblicare il classico cortometraggio del giovedì.
Questo per via della
mia nuova collaborazione con Il futuro è tornato, in cui proprio domani potrete
leggere il mio contributo e annesso cortometraggio, ma alla fine mi sono detto
che le cose non sono necessariamente collegate, e se da un lato potrebbe sembrare
un doppio post, dall'altro nessuno mi vieta di farlo!
Quindi, eccovi
questo The elusive man, commedia dalle tinte forti, ironica, cinica, divertente
e con quel pizzico di sangue che non guasta mai…
Blaine Sutherland è
un imprenditore, abituato a vivere nel lusso e nell'agio, con una moglie
bellissima e una vita invidiabile.
Davvero?...
Certo, tutte le
belle cose nascondono lati oscuri, come la scarsa fedeltà della moglie. Ma non
è quello il problema maggiore di Blaine, c'è altro che lo aspetta al varco e ha
in serbo per lui progetti a dir poco pericolosi.
Personaggi di classe, una recitazione di molto vicina a produzioni ben più altisonanti e professionali, fanno di questo filmato un qualcosa di davvero meritevole che, sono sicuro, non mancherà di strapparvi un sorriso.
Insomma, un cortometraggio decisamente sopra le righe, che accompagna lo spettatore per poco più di un quarto d'ora fino al finale che trasuda riscatto e rivincita!
Cortometraggio
scritto e diretto da Marc Roussel, con la collaborazione di Mark Sanders,
datato 2010, si è guadagnato il posto d'onore in decine di competizioni in
lungo e in largo gli Stati Uniti, sancendo così, definitivamente, il successo
di questo regista dalle doti innate e dalla fantasia contorta.
Di origini canadesi,
precisamente da quel di Toronto, la sua storia è intrigante e simile a quella
di tanti altri registi, che fin da piccoli, nel suo caso dopo aver guardato The
Thing di Carpenter, hanno chiesto e ottenuto dal padre una bella super 8. Da
quel momento il mondo della cinematografia si è spalancato davanti a Marc, che
dal canto suo non ha abbandonato nemmeno per un secondo questa passione, fino a
quando non si è iscritto all'Humber College, a Toronto.
Quello è stato il
grande passo, al punto che durante gli studi si è presentato alle selezioni del
New York Films Academy, risultando l'unico canadese in grado di competere con i
rivali americani.
I 12 anni successivi
lo hanno visto partecipare a numerose serie televisive e film, fra i quali TheSkull 2 e 3, Where the truth lies e Adoration, senza però mai dimenticare i
cortometraggi e lavorando sodo anche in quel campo. Le gratificazioni non tardano
ad arrivare, grazie anche alla collaborazione con Mark Sanders, e così i premi,
fino al 2006 in cui si aggiudica il terzo posto al Toronto Films Challenge con
Sweeth Tooth.
Ora, che la sua
carriera è lanciatissima, si dedica ancora ai film brevi, continuando a
conseguire consensi da critica e giurie, e si appresta a bissare nuovamente i
successi ottenuti grazie a Remote, un cortometraggio di 20 minuti in cui un
uomo e una donna, divisi dal tempo, si ritrovano collegati grazie ad una
misteriosa connessione mediatica.
Remote è tuttora in
giro per il mondo, per ora acclamato e pronto a diventare l'ennesimo successo
di un regista che ha ancora molte frecce nel suo arco.
Un arco che, bisogna
ricordarlo, ha preso il nome di Red Sneaker Media, la sua compagnia di
produzione, da cui passano tutti i suoi lavori.
Spero che The elusive man vi faccia sorridere come ha divertito me, che in fin dei conti è il motivo principale che mi spinge a continuare a segnalarvi queste perle e a diffonderle nella rete. Quindi, augurandovi buona visione, vi ricordo l'appuntamento per domani su Il futuro è tornato. Troverete un bel corto ad aspettarvi e un breve approfondimento sui robot e sulle implicazioni, morali e materiali, che ne derivano. Ci sarà da divertirsi!




