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The experiment

Da Miwako
Ho conosciuto una. Alta, mora, tette piccole. Carina però. E sembra pure sveglia. Abbiamo preso un caffè, lei ha ordinato un americano e ci ha messo venti minuti a berlo. E fuma pure. Cazzo. Non mi piacciono quelle che fumano. Però ha un bel sorriso. Ed è simpatica. Anche se mi ha fatto certi discorsi strani, certe battute che proprio non ho capito ... è una un po' strana mi sa. Ma c'ha quegli occhialini da professoressa che mi attizzano.Ad un certo punto gli è suonato il cellulare, lei ha risposto e si è messa a parlare in una lingua incomprensibile, una specie di catalano arrabattato. Il telefono era un coso nero del paleolitico, ricoperto di briciole di tabacco. Uno schifo. Il motivo per cui è proibito rovistare nelle borse delle donne non è mica l'educazione, è che rischi di prenderci la scabbia (si scrive così?) li dentro tra tampax aperti, sigarette rotte e chissà che altro. Non è che ci ho capito molto ma parlava di una sua amica, la Giorgia, che le ha rubato il camion per andare all'oktober fest con un gruppo di suore. Così, quando ha messo giù, per riprendere la conversazione facendo il simpatico gli ho detto "Insomma... Sei una camionista?!". Mi ha riso in faccia per tipo cinque minuti e poi mi ha spiegato che parlava di sua zia suora, che da quando è morta, sua nonna è più tranquilla. La Giorgia. invece, vuole andare all'oktober fest quest'anno. Non è che ci ho capito molto. Dialetto veneto. dice lei. Ma io non sono mica sicuro che sia vero.Che poi. Per me il culo è fondamentale. E non gliel'ho visto. Aveva un vestito troppo largo, non si capiva. Quindi secondo me c'ha il culo da chiattona. Gli lascio il benessere del dubbio fino a che non la rivedo. Ma non so se la rivedo. Questa non me la da mica. C'ha gli occhialini, lavora in libreria, e ha usato tipo tre parole mai sentite prima in venti secondi. E non mi ha neanche voluto dare il suo numero. Se una non ti da il suo numero, figuriamoci la figa. E poi, carina si, ma niente di che.Ma che cazzo me ne frega a me, il Biagio mi ha appena passato un dvx di porno amatoriale con quelle porche bionde dell'est che fanno pure le acrobazie. Ora mi schianto a letto, condizionatore a 18 e porno sul computer. Non me ne frega un cazzo. In libreria poi, c'è quel silenzio pesante, tutti quei libri, mi fanno paura a me i posti così. Però cazzo, era carina. Che due coglioni. Faccio così, provo a rivederla, faccio il culo-test e poi si vede. Se ce l'ha come la Montanarini gli spacco le balle fino a che non me la da per sfinimento, se ce l'ha come quello della maestra Mirella anche no.Che schifo la maestra Mirella. Ce l'ho avuta per tutte le medie, ci faceva storia e geografia. Era anche magra lei, ma era un tombino. Col culo a ricotta andata a male. Mi faceva così schifo che pensare a suo marito mi faceva venire pena per lui.Ecco, ti pareva. Come cazzo sono finito a pensare alla maestra Mirella prima della sega della buonanotte?Fanculo la maestra Mirella, e fanculo pure questa qui che ora non me la metto via finchè non faccio il culo-test. ________________________________________________________________
Tutto è iniziato con "Chissà cosa c'è nella testa di quei tizi con cui mi è scappato un caffè. Che impressione faccio, cosa pensano ... ". Poi, come mi succede spesso, la cosa è degenerata, ed io sono diventata il tizio random. E allora, ecco il culo-test, la maestra Mirella e la sega della buona notte ( o quella mentale di cui sopra, fate voi). Ci tengo a sottolineare che questa non è la mia idea di UomoMedio, non pensiate io abbia così poca stima del sesso maschile. Piuttosto, sono quasi certa che questo sia, su per giù, ciò che passa per la testa di qualcuno dei tizi random che mi è capitato di incontrare. E qui chiudo.Saluti. Da me e dalla maestra Mirella.

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