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The Faculty (di Robert Rodriguez, 1998)

Creato il 26 aprile 2012 da Iltondi @iltondi

Alla Herrington High School, in Ohio, succedono strane cose: gli insegnanti sono impossessati da parassiti che prendono il loro controllo, inducendoli a compiere delitti e a diffondere il contagio. Tra gli studenti del liceo, il fotografo in erba Casey Connor (Elijah Wood) e l’indisciplinato Zeke Tyler (Josh Hartnett) fiutano qualcosa, insieme ad altri compagni. Il gruppetto di ragazzi si organizza per fronteggiare il pericolo, ma tra loro si nasconde qualche intruso… The Faculty (di Robert Rodriguez, 1998)

Film derivativo e citazionista, che si diverte a saccheggiare dichiaratamente romanzi di fantascienza (L’invasione degli ultracorpi e Il terrore della sesta luna) e opere di altri registi (Spielberg, Carpenter, Cameron ecc.) per servirsi di svolte narrative e soluzioni. Forse va visto solo in quest’ottica, The Faculty, teen-horror diretto dal poliedrico Robert Rodriguez, attento a tutte le fasce di pubblico e a ogni genere cinematografico, regista capace di passare con dimestichezza dai vampiri del tarantiniano Dal tramonto all’alba alla saga per famiglie Spy Kids. Certo che qui, dopo l’inizio che fa molto Ai confini della realtà, si assiste al dominio degli organismi alieni (tentacolari creature acquatiche) dimenticando a salti la coerenza (certi individui preda del parassita assumono un’aria da zombie, altri invece mantengono le proprie caratteristiche, anzi sono scaltri e sanno nascondere il contagio). Puro sollazzo per cinefili accaniti col vizio della citazione (dei quali mi candido presidente), coi giovanissimi Elijah Wood e Josh Hartnett come protagonisti. Particina per Salma Hayek (già sexy vampira per Rodriguez), e nei panni di due insegnanti la veterana Piper Laurie (candidata all’Oscar per Lo spaccone nel 1962) e il Robert Patrick di Terminator 2 (film del quale si ritrovano vari riferimenti). Nel cast pure il cantante hip-hop Usher. Nella colonna sonora i Garbage, Sheryl Crow, Oasis e una cover di Another brick in the wall dei Pink Floyd (a reinterpretarla i Class of ’99). Una nota sul finale: senza svelare niente, però il gioco delle coppie culmina in uno sviluppo ancora più fantascientifico della storia stessa.



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