Magazine Diario personale

The Family Man

Da Antonio

Nel marasma di film natalizi che le televisioni di ogni sorta ci propinano a dicembre ce ne sono diversi che meritano di essere visti. Molti di questi, soprattutto quelli che hanno qualche annetto in più, sono legati alla mia infanzia e proprio per questo avranno sempre un posticino nel mio cuore. Il ricordo del tempo che fu, del resto, non è facile da dimenticare, soprattutto se quello è un bel ricordo. Altri, invece, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, riescono comunque a distinguersi e meritano per questo l’apprezzamento del pubblico e sovente anche della critica. Ma ce n’è uno in particolare che cerco sempre di non perdermi. È un film sui valori della famiglia ma soprattutto sull’amore che ho visto e rivisto milioni di volte, ma che ogni volta mi emoziona sempre. È “The Family Man” con Nicolas Cage e Téa Leoni. È inutile star qui a raccontarne la trama o farne una recensione. Preferisco lasciar traccia di un dialogo, o forse dovrei dire di un monologo, che si chiude con una delle battute meglio riuscite e più famose di Hollywood (e che tanto mi piace!).

“…Abbiamo una casa nel New Jersey! Abbiamo due figli: Annie e Josh. Annie non è un gran che come violinista ma ce la mette tutta. È un tantino precoce, ma solo perché dice quello che pensa. E quando sorride…E Josh, lui ha i tuoi occhi, non dice molto ma sappiamo che è uno sveglio, tiene sempre gli occhi aperti, sai, ci osserva sempre. Qualche volta tu stai a guardarlo e ti rendi conto che sta imparando una cosa nuova. È come assistere ad un miracolo. La casa è un casino, ma è nostra. Ancora centoventi rate del mutuo e sarà nostra. E tu presti assistenza legale gratuita. Sì è così, assistenza legale gratuita. Ma non ti crea problemi. E siamo innamorati, dopo tredici anni di matrimonio siamo ancora incredibilmente innamorati, non mi permetti di toccarti se non lo dico. Canto per te! Non sempre, ma sicuramente nelle occasioni speciali. E noi abbiamo avuto la nostra parte di sorprese e magari fatto sacrifici, ma siamo rimasti insieme. Vedi, tu sei migliore di me, e lo starti accanto mi ha reso migliore. Non lo so, forse è stato solo un sogno. Magari sono andato a letto in una triste notte di Dicembre e ho immaginato tutto, ma ti giuro che niente è mai stato più reale. E se ora sali su quell’aereo, sparirà per sempre. So che possiamo continuare con le nostre vite. Ce la caveremmo benissimo. Ma io ho visto quello che potremmo essere insieme… E scelgo Noi! Ti prego Kate, una tazza di caffè, puoi sempre andarci a Parigi, solo, ti prego, non stasera”.



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