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The Giver - Il Mondo di Jonas [recensione]

Creato il 25 settembre 2014 da Lord79
The Giver - Il Mondo di Jonas [recensione]
E niente, gli americani sono entrati in fissa con i film che parlano di futuri distopici e uscire fuori dal ruolo prestabilito che la società vuole assegnarti e su questo filone negli ultimi mesi sono usciti tipo cinque film tutti identici tra loro, ma nessuno è mai riuscito a raggiungere il livello decisamente alto di Hunger Games e c'è stato quell'orrido Divergent che non si discostava neanche per un secondo dalla sciocca e mal scritta storiella d'amore tra adolescenti tutti laccati, che fanno gli eroi da quattro soldi con lei che inizialmente è una pippa storica e dopo mezza giornata è diventa la leader e si scopa pure il più bono del gruppo e di prossima uscita c'è Il Labirinto, che si preannuncia essere un altro teen movie sullo stesso genere dei precedenti e in mezzo a questi è arrivato The Giver, ennesima trasposizione cinematografica di un libro diviso in quattro capitoli e bla bla bla e parliamoci seriamente: se avesi avuto 13 anni forse il film mi avrebbe pure colpito, ma di anni ne ho 35 e libri e film ne ho macinati parecchi e capisco perfettamente quando una storia è un collage di situazioni rubate a destra e a manca e praticamente lo scrittore Lois Lowry ha attinto senza neanche troppo pudore da George Orwell e da quel film capolavoro del 1998 che era Pleasentville, con la pellicola in bianco e nero che diventava a colori man mano che la società scopre emozioni nuove. (Pleasentville film da recuperare e vedere mille volte).
Come in Pleasentville, c'è questa società perfetta dove sono tutti assoggettati e privi di sentimenti e giustamente hanno preso come attori un ragazzino che sembra un modello di Abercrombie, ma con con una faccia decisamente noiosa e una roscetta così inutile che se potessi cambieresti canale e poi c'è la Joey Potter di Dawson's Creek, ché quella s'è fatta sei stagioni sempre con la stessa faccia che a malapena sbatteva le palpebre e non credo si sia sforzata poi tanto per interpretare la parte della mezza lobotomizzata e per il ruolo maschile c'è il vampiro Eric Northman, che nonostante sia sempre bello, pure lui è un altro di quelli che ha perennemente lo sguardo da "Che cazzo ci faccio io qui?" e poi, come un fulmine a ciel sereno c'è quel Dio sceso in terra di Meryl Streep, conciata con una parruccona grigia che sembra Cher se Cher fosse vecchia. Peccato che il ruolo assegnatole non permetta particolari sfumature e tutto il suo talento sia quindi inespresso. Completamente senza senso invece la comparasata di Taylor Swift, la cantante country più antipatica della storia, che probabilmente l'hanno piazzata nel film solo per attirare qualche ragazzina cretina in più.
Insomma, un'occasione persa dopo l'altra, per un film che poteva essere non dico bello, ma quantomeno sufficiente e invece è venuta fuori una roba che mentre lo guardi ti sembra di averlo visto già un paio di volte. E non ti era neanche piaciuto tanto.

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