The Griffin's XXVI Edizione Speciale 2010

Nella nostra redazione amiamo i sigari da oltre 10 anni.

Appassionatamente i cubani, per una ragione in parte iconoclasta, in parte nostalgica e in parte qualitativa (indiscutibile per chiunque al mondo), ma, come abbiamo già scritto una volta, non possiamo restare indifferenti a sigari prodotti in altre regioni del mondo e senza volerli ghettizzare con titoli come “extra cubani”, “caraibici” o che, ne indichiamo la regione geografica e stop.

The Griffin's XXVI Edizione Speciale 2010

A favorire e incentivare questa nostra decisione una bellissima discussione tenuta a pranzo con un professionista del settore e nostro nuovo amico che presto intervisteremo per una realtà davvero incredibile.

Non ci dimentichiamo poi, e mai come in questo periodo non lo facciamo, che quando abbiamo cominciato il nostro percorso del fumo lento (serio) i primi puf ci sono stati regalati da alcuni domenicani avidamente consumati.

Qualche giorno fa in una località bucolica del Lazio, siamo incappati in una tabaccheria ben fornita di domenicani tra cui le

edizioni speciali di The Griffin’s. Ci siamo fatti rapire dal XXVI edizione speciale del 2010, che acquistato è stato fumato in una bella e fredda serata con del whisky a far compagnia e il libro “Maschi. Usi e costumi” che recensiremo prestissimo.

Il sigaro è un corona larga, molto bello alla vista, di un bel claro, uniforme, protetto da un tubo di vetro e un tappo in sughero, che lo rende accattivante e al tempo stesso elegante.

Al tatto elastico e a crudo con odori terrosi ma anche con note speziate già promettenti di una fumata di un buon livello. L’accensione è perfetta come la combustione che ci permette di fumarne fino oltre l’ultimo terzo, con una cenere acciaio, spessa e compatta. L’intera fumata è caratterizzata da un bel corpo, boccate piene, affatto piatte, sentori raffinati ma al tempo stesso virili, come preannunciato a crudo.