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The House of the Devil (recensione)

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Ti West. Sì, ho detto Ti West, che a molta gente non dirà nulla, neppure dopo aver nominato The Innkeepers, ma che meriterebbe di certo attenzione, che purtroppo in Italia sembra non avere. L’ho scoperto tramite l’amica Lucia de Il Giorno degli Zombi, e piano piano sto recuperando i suoi lavori. Capire il perché nessun suo film sia ancora stato distribuito sul suolo italiano, sarebbe una questione da analizzare e riportare all’attenzione degli addetti ai lavori. E mentre ci si spertica in lodi per registi discutibili e film horror scialbi, all’estero si gustano i film di Ti West.

Una locandina

Una locandina

Trama

Samantha ha trovato finalmente casa. Potrà così lasciare la stanza che divide con una coinquilina sgradevole e portare avanti la sua vita in santa pace. Le servono i soldi per pagare il primo mese almeno, e quindi risponde a un annuncio per baby sitter che trova su una bacheca.
I signori Ulman devono uscire urgentemente, forse per assistere all’evento dell’eclissi di cui tutti parlano, e sono disposti a pagare il doppio alla ragazza che, nonostante le stranezze della coppia, finisce per accettare.

Rende l'idea?

Rende l’idea?

Considerazioni

Premessa: prima di vedere i film, non leggo nulla. Niente trama, niente recensioni.
La prima impressione che ho avuto, vedendo i titoli, è stato di un omaggio ai film horror di fine anni ’70, inizio ’80, supportati da una musica che ricordava molto Carpenter. La cosa è piacevole. Poi, a poco a poco, ci si rende conto che il film stesso è girato come se fosse un film di quegli anni. Le atmosfere sono ricreate alla perfezione, la ricerca sulla ricostruzione impeccabile. Sembra davvero di assistere a una pellicola dell’epoca. Un bravo a Ti West quindi, sceneggiatore e non solo regista del film.
E come avevo notato anche in The Innkeepers, i dialoghi comprendono pause, esitazioni, che li rendono veri e realistici. Vi sembrerà strano che per quasi 60 minuti non accada nulla, tranne un piccolo episodio, ma è la costruzione del film che è basata sull’attesa, su quello che deve avvenire. Quando crederete di aver capito, quando penserete di sapere cosa sta per succedere, rimarrete invece con un pugno di mosche. Quindi evitate di fare i precog del caso, perché West sa spiazzare, con logica, ma sa spiazzare.
Un film consigliatissimo, soprattutto a chi vuol vedere un horror originale, ben fatto e per nulla banale.


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