Non sono un grande conoscitore di Fiona Apple. La ammiro, perché ha una voce intensa ed è molto bella, ma non la conosco. Ricordo che anni fa mi innamorai della sua versione di Across the Universe che accompagnava i titoli di coda di Pleasantville, ma così è troppo facile. Diciamo quindi che non attendevo con eccessiva ansia il suo ritorno con l'album The Idler Wheel..., che uscirà martedì dopo un sacco di anni di silenzio, ma al tempo stesso ero curioso di ascoltare e conoscere, ché non si sa mai che poi mi piace un sacco e finisco per innamorarmi di tutto, non solo di una cover. Quindi oggi ho ascoltato (male e velocemente) l'anteprima in streaming dell'album e l'impressione iniziale è buona, l'album è potente e per nulla banale, più incisivo di altre voci femminili eteree, sognanti e indie (che ne so, ad esempio Joanna Newsom, Marissa Nadler o Agnes Obel) che alla lunga finiscono per dissolversi e dare solamente l'idea di un morbida malinconia. In Fiona Apple c'è qualcosa in più, una tensione inespressa e da sfogare, una creatività energica e rabbiosa, per quanto a volte fin troppo rivolta al jazz. In ogni caso riascolterò. Qui, per inciso.
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Non sono un grande conoscitore di Fiona Apple. La ammiro, perché ha una voce intensa ed è molto bella, ma non la conosco. Ricordo che anni fa mi innamorai della sua versione di Across the Universe che accompagnava i titoli di coda di Pleasantville, ma così è troppo facile. Diciamo quindi che non attendevo con eccessiva ansia il suo ritorno con l'album The Idler Wheel..., che uscirà martedì dopo un sacco di anni di silenzio, ma al tempo stesso ero curioso di ascoltare e conoscere, ché non si sa mai che poi mi piace un sacco e finisco per innamorarmi di tutto, non solo di una cover. Quindi oggi ho ascoltato (male e velocemente) l'anteprima in streaming dell'album e l'impressione iniziale è buona, l'album è potente e per nulla banale, più incisivo di altre voci femminili eteree, sognanti e indie (che ne so, ad esempio Joanna Newsom, Marissa Nadler o Agnes Obel) che alla lunga finiscono per dissolversi e dare solamente l'idea di un morbida malinconia. In Fiona Apple c'è qualcosa in più, una tensione inespressa e da sfogare, una creatività energica e rabbiosa, per quanto a volte fin troppo rivolta al jazz. In ogni caso riascolterò. Qui, per inciso.
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