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The Iron Lady – di P. Lloyd

Creato il 23 gennaio 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il 27 gennaio vedremo sugli schermi italiani The Iron Lady.
Così veniva chiamata Margaret Thatcher durante il suo mandato come Primo Ministro del Regno Unito.
Figlia di un droghiere, leader del Partito Conservatore, diventò la prima (e unica) donna ad occupare questa carica e a vincere ben tre elezioni consecutive, dal 1979 al 1990.
Margaret Thatcher è interpretata splendidamente da Meryl Streep, che per questo ruolo ha già ricevuto il Golden Globe e che non è escluso presto riscuota anche l’Oscar.
Il percorso narrativo del film è un flashback: l’ex Primo Ministro britannico, ormai ottantenne, fa colazione nella sua casa in Chester Square, a Londra. Malgrado suo marito Denis sia morto da diversi anni, la decisione di sgombrare il suo guardaroba risveglia in lei un’enorme ondata di ricordi che scorrono implacabili, scandendo una vita lunga e davvero intensa.
Secondo alcuni un tale intreccio avrebbe portato a trascurare i passaggi più bui della carriera di una politica a volte molto controversa: ci riferiamo, ad esempio, al periodo in cui al popolo inglese fu inflitta un’odiosa riforma del sistema fiscale, con la conseguente introduzione della cosiddetta poll tax (un tributo imposto a tutti, indipendentemente dal reddito).
Ma alla regista Phyllida Lloyd interessa ritrarre la storia di una delle figure più autorevoli d’Inghilterra (e del mondo): una donna oggi divenuta anziana, nella cui mente i ricordi di un passato sotto i riflettori stridono con le debolezze e le fragilità insite nella vecchiaia.
La stessa regista ha dichiarato: “È la storia di una grande leader, al tempo stesso meravigliosa e imperfetta in tutti i sensi. È la storia di quello che accadrà a tutti noi quando le nostre carriere si concluderanno, quando perderemo le nostre capacità e dovremo affrontare la vecchiaia. Non abbiamo condotto una vita pubblica, importante e sempre in primo piano come la sua, ma comprendiamo tutti le difficoltà con i partner, i famigliari, l’accettazione, l’elaborazione e la rassegnazione, le perdite e i lutti e la necessità di sostenerci reciprocamente nei momenti di bisogno.”
Un budget da capogiro (13 milioni di dollari circa), un cast degno di nota che- Streep a parte- vanta Jim Broadbent (nei panni di Denis Thatcher) e Anthony Head (nel ruolo del longevo membro del gabinetto Geoffrey Howe), effetti speciali digitali firmati BlueBolt fanno pensare che questo sia un film davvero imperdibile.
La stessa Meryl Streep è particolarmente fiera e orgogliosa di interpretare il ruolo della donna che è entrata nella storia per riuscire a mettere in discussione emblemi e paradigmi ritenuti prima intangibili: “Riflettere sulle barriere che Margaret Thatcher ha dovuto abbattere per diventare la Premier del Regno Uniti significa entrare nella mente di una donna di fine anni ’70, quando riuscì a emergere e ad assumere il comando del suo partito. E io non faccio che ripetere alle mie figlie che allora il mondo era molto diverso e che tuttavia alcune cose restano molto simili”.
In questa pellicola, la vita di Meryl Streep e di Margaret Thatcher si sono fatalmente sovrapposte: la Streep è outsider in Inghilterra, esattamente come Margaret Thatcher fu outsider nel Partito Conservatore. Entrambe, anche se in epoche diverse, hanno dovuto compiere un lavoro spaventoso su sé stesse, come spesso sono costrette a fare le donne, che sentono di doversi preparare molto più degli uomini per riuscire a sopravvivere, sapendo di non potersi permettere gli errori che verrebbero perdonati ai colleghi maschi.
Per essere accettata dal pubblico inglese che disapprovava un’attrice americana nei panni di un personaggio di spicco della cultura inglese, Meryl Streep è stata obbligata a lavorare alacremente sul proprio accento e a studiare rigorosamente per questo ruolo, con la stessa dose di energia e di attenzione ai dettagli che metteva sempre nelle sue cose Margaret Thatcher in persona.
Concludendo, ci aspetta una storia di talento, determinazione e preparazione. Questo film è un tributo alle donne, perché ne sappiano trarre ispirazione e animo. Ed è un monito agli uomini, perché non sottovalutino mai la forza delle donne.

The Iron Lady sarà nelle nostre sale cinematografiche a partire dal 27 gennaio 2012

di Angela Laurino

The iron lady

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