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“The Ki River” all’Istituto Giapponese di Cultura

Da Nippolandia
The Ki River

The Ki River

Questa sera, alle ore 19:00, nell’ambito della rassegna “Il Cinema Giapponese legge i classici“, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, in via Antonio Gramsci 74 a Roma, sarà proiettato, ad ingresso libero, il film “The Ki River” (Ki no kawa) di Noboru Nakamura. Ambientato nella prefettura di Wakayama nella prima metà del XX secolo, il film – basato su materiale autobiografico – è un penetrante ritratto di vita di tre generazioni di donne: madre, figlia e nipote. La giovane Hana, 22 anni, va in sposa a Keisaku Shintani, discendente di una famiglia di alto lignaggio, dove impara con umiltà e dedizione tradizioni e comportamenti aristocratici trasmessi dagli antenati di suo marito. Sua figlia Fumio – sostenitrice di una linea di pensiero più moderna e liberale già durante gli anni del liceo – si ribella al modo di vivere della madre, partecipando attivamente al movimento femminista. Nel frattempo il padre Keisaku, pur preoccupato dell’atteggiamento provocatorio della figlia, prosegue la sua carriera fino a diventare consigliere comunale e poi membro del governo nazionale. Dopo il matrimonio con un banchiere e la nascita del primo figlio, Fumio cambia del tutto atteggiamento e si dedica amorevolmente alle faccende domestiche. Il tempo trascorre, il Giappone entra in guerra e subisce la sconfitta: queste vicende segnano negativamente la vita della famiglia Shintani che perde prestigio e proprietà terriere. Mentre osserva il carattere calmo e docile della nipote Hanako, così diversa dall’esuberante Fumio, Hana ripensa al lontano passato e alle preoccupazioni vissute a causa dell’indole ribelle della figlia. Vicende che toccano un arco temporale di circa 50 anni, attraversando le epoche Meiji, Taisho e Showa. Musiche di Toru Takemitsu.

Sawako Ariyoshi (1931-1984)
Conosciuta in Giappone per i suoi articoli coraggiosi su temi caldi e controversi (inquinamento ambientale, discriminazione tra i sessi, problemi della terza età etc.), ma anche per la delicatezza con cui affronta argomenti più tradizionali, Ariyoshi è stata una delle più brillanti scrittrici giapponesi del dopoguerra, attenta osservatrice della realtà e dei cambiamenti socio-politici dell’epoca moderna. La sua enfasi nel porre le questioni delle donne in prima linea è frutto della lucida analisi diacronica condotta da Ariyoshi sulla condizione femminile non solo nella società giapponese, ma anche e soprattutto all’interno della famiglia e della vita domestica. Oltre a Ki no kawa (The River Ki/Il fiume Ki, 1959) ne sono un esempio: Hanaoka Seishu no tsuma (The  Doctor’s Wife/La moglie di Hanaoka Seishu, 1966), una delle sue opere più conosciute incentrata sul ruolo sostenuto dalla moglie del medico che per primo eseguì in Giappone un’operazione in anestesia totale alla fine del 1700 e Kokotsu no hito (Twilight Years, 1972), narrazione della vita di una lavoratrice che si prende cura dell’anziano suocero sofferente.


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