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The Killing, ammazza che terza stagione!

Creato il 09 settembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Essere fan di The Killing è davvero una sofferenza. Al termine di ogni stagione, sembra che lo show sia destinato a un’inevitabile cancellazione, visti i dati d’ascolto americani non molto entusiasmanti, eppure, nonostante tutto, è arrivato a un terzo ciclo di episodi che sembrava proprio non dover vedere la luce. Il network che la trasmette negli USA, AMC, lo stesso di altri grandiosi prodotti come Breaking Bad e Mad Men, la scorsa estate aveva infatti annunciato di non aver rinnovato la serie, salvo poi comunicare in gennaio di averci ripensato. La terza stagione è così arrivata, con somma sorpresa di tutti, e altrettanto a sorpresa si è rivelata la migliore finora.

The Killing aveva debuttato un paio d’anni fa ispirandosi alla serie danese Forbrydelsen e proponendosi come potenziale nuovo Twin Peaks, con la frase di lancio “Who killed Rosie Larsen?” che riecheggiava chiaramente la più celebre “Who killed Laura Palmer?” che ci tolse il sonno negli anni Novanta. Nonostante uno spunto di partenza analogo, le indagini sulla misteriosa morte di una ragazza del liceo, la serie riusciva poi a sviluppare uno stile tutto suo e, al di là dell’intrigante trama thriller, coinvolgeva soprattutto grazie alla miglior coppia di detective vista dai tempi dei Mulder & Scully di X-Files, ovvero Linden & Holder, interpretati dai bravissimi Mireille Enos e Joel Kinnaman, che non a caso negli ultimi tempi sono diventati richiestissimi anche dal mondo del cinema.

Risolto il caso di Rosie Larsen nel giro delle prime due stagioni, c’erano però molti dubbi su come la serie sarebbe potuta proseguire. Dopo tutto, persino Twin Peaks aveva subito un calo qualitativo una volta scoperto l’assassino di Laura Palmer. The Killing non solo l’ha “sfangata” alla grande, ma si è proposta quasi come una serie tutta nuova. Le atmosfere piovose di una scurissima Seattle sono rimaste le stesse, ma per il resto le cose sono cambiate parecchio. A inizio stagione, Linden ha lasciato le indagini per dedicarsi a una vita più tranquilla, mentre Holder sembra aver messo la testa a posto, è fidanzato e sta facendo carriera. Presto però i due si ritroveranno a lavorare ancora insieme su un nuovo caso e andranno a caccia di un serial killer che uccide giovanissime prostitute. La vicenda gialla è realizzata in maniera tesa, sa coinvolgere e spiazzare dal primo all’ultimo episodio. Ciò nonostante, in The Killing anche questa volta c’è dell’altro. La trama thriller appare quasi un pretesto per farci entrare nelle vite dei due detective protagonisti e di quelle di un gruppo di ragazzini problematici che vivono per le strade di Seattle, tra cui la tostissima lesbica Bullet, interpretata dalla rivelazione Bex Taylor-Klaus, che presto rivedremo in Arrow.

Alla storia principale, questa volta non si lega una sottotrama politica, come accaduto nelle due stagioni precedenti, bensì la vicenda di Ray Seward (un grande Peter Sarsgaard), un detenuto rinchiuso nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione per aver ucciso la moglie. Un caso che era stato risolto dalla nostra Linden, ma che sarà destinato a riaprirsi.

Tanta carne al fuoco, quindi, in grado di far dimenticare Rosie Larsen e di far ripartire la serie da zero, grazie anche a una serie di episodi splendidi tra cui l’imperdibile “Reckoning” diretto da Jonathan Demme, il regista de Il silenzio degli innocenti. Ad ottobre, le nuove puntate arrivano in Italia su Fox Crime, in attesa di scoprire quale sarà il destino futuro della serie. The Killing sopravviverà ancora una volta e ci regalerà una quarta stagione?

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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