Galleggiava ai bordi della consapevolezza, sentiva la gamba indolenzita e dolorante, ma cercò di godersi il momento del risveglio. Nella sua memoria era vivida quella notte di passione, la prima dopo i fatti di Space Columbia, ma anche la prima volta dopo tanto tempo in cui si lasciava andare con Hardtop, come veri amanti. Cercò il dottore con la mano, trovando solo il vuoto e con un tuffo al cuore pensò che l’uomo avesse colto un suo momento di debolezza, ma quando CJ aprì gli occhi la cabina della Magpie era stata sostituita dalla piccola stanza che gli uomini della LoneStar gli avevano assegnato dopo il suo arrivo.
Di nuovo il sogno, maledizione!Era più piccola della cabina della corvetta di classe Arrow del futuro e molte peculiarità che CJ aveva visto nel sogno non erano state neanche pensate per quel luogo ristretto, c’era ancora molto da lavorare per arrivare a quegli standard e neanche CJ avrebbe saputo dire quanto tempo sarebbe occorso per sviluppare quelle soluzione che vedeva nel futuro.
Dannazione non è il futuro! Imprecò tra se.
Si tratta solo di un sogno ricorrente, uno stupido sogno ricorrente!Tentò di alzarsi, ma le lenzuola attorcigliate intorno alla gamba gli impedirono di muoversi persino nell’assenza di gravità. Si liberò e guardò la sveglia. Il turno quattro era appena iniziato e mancavano almeno sei ore all’inizio del suo turno in laboratorio.
Sta diventando un inferno vivere così!Aprì l’armadio dove teneva la biancheria e togliendo il blocco per tenere gli abiti in ordine, tirò fuori un paio di pantaloni e una camicia puliti, lasciandoli a fluttuare nella stanza. Prese l’astuccio dove teneva gli strumenti per la toletta e uscì dalla propria stanza, diretto nel bagno comune più vicino. La sezione alloggi della stazione era posizionata al centro esatto del mozzo centrale, in quel punto la forza centrifuga non riusciva a creare gravità, dando la possibilità a chi aveva costruito la stazione di creare un unico cilindro per tutti i posti letto del personale, cancellando corridoi e paratie, ma lasciando un unico ambiente molto simile a un alveare.CJ si aggrappò alla maniglia fuori dalla sua stanza per spingersi verso il basso. L’ambiente dei bagni, grande quanto cinque alloggi, era dotato di un piccolo generatore di gravità artificiale in grado di rendere più agevole l’utilizzo delle toilette e delle docce. Pensando ancora al suo sogno e al modo in cui la vita della donna stava precipitando nel caos, si lavò e si vestì, senza neanche salutare gli altri inquilini della stazione.Era ancora impegnato a fluttuare verso la sua stanza, quando il palmare della stazione prese a squillare con la suoneria che lo stesso CJ aveva impostato per i contatti di Delacroix.– Buongiorno, Cameron. –– Buongiorno, Raphaelle. –– Rafy. – lo corresse la donna con malizia – Ti ho già detto che non c’è bisogno di formalità tra noi. –– Ve bene, Non è presto per una telefonata di lavoro? –– Hai già fatto colazione? –CJ si fermò, voltandosi a cercare la donna, era chiaro che lo osservava da qualche punto dell’habitat, ma CJ non seppe dire dov’era – Ora sono anche spiato? –– Offrire la colazione a un collega non è ancora considerato stalking. –– Spiarlo quando entra ed esce dai bagni, invece? –La donna rise – Pura coincidenza. –CJ arrossì, non voleva flirtare con quella donna, come non voleva essere spiato, ma non aveva altra scelta, specie se voleva tornare sulla Terra il prima possibile – Ci vediamo all’ascensore per il toroide amministrativo? –– Dammi cinque minuti. – acconsentì la donna – Oh, Cameron ci sarà anche Ian. –CJ annuì chiudendo la comunicazione. Per un istante si sentì tradito dall’inganno di Delacroix, ma poi si disse che sarebbe stato meglio avere un terzo incomodo a frenare la donna dal continuare i suoi giochetti maliziosi con lui.
Al diavolo! Ricattato nei sogni e nella realtà, vorrà assaltare anche lei una stazione spaziale nemica? Si disse ridacchiando e spingendosi verso il suo alloggio per prendere le ultime cose.Pochi minuti dopo era all’ingresso del corridoio che portava fino all’ascensore per il toroide interno della stazione, con fare esperto si aggrappò alle maniglie del corridoio percorrendolo fino alla porta dell’ascensore. Ad attendere CJ c’era Ian Waters.Lo scienziato di mezza età fluttuava vicino alla parete più lontana dall’ascensore e sembrava visibilmente turbato nel vederlo arrivare – Buongiorno Cameron. – lo salutò sistemandosi gli occhiali.– Buongiorno Ian. –L’uomo si tormentò ancora gli occhiali – Ha invitato anche te, non è così? –– Delacroix è… –– …una bastarda senza cuore! – terminò Waters per lui.– Cosa vuole farti ora? –Per tutti Raphaelle Delacroix era un capo dal pugno di ferro, ma secondo lo scienziato era intenzionalmente crudele e priva di scrupoli: non c’era volta che Waters non rimarcava il fatto che gli avesse mancato di rispetto o avesse tentato di impedirgli di fare il suo lavoro. Più di tutti Waters lamentava il fatto che il suo diretto superiore non volesse tra i piedi la signora Waters, benché la donna fosse d’aiuto nel progetto
Kestrel.– Ha deciso di rimandare a terra tutto il personale non indispensabile. –CJ non riuscì a impedirsi un piccolo sorriso, dopotutto lui era un consulente e la sua parte di lavoro sarebbe durata molto poco. Lui sarebbe stato tra i primi a partire e avrebbe rivisto Ariane molto presto – Capisco, anche se non mi sembra corretto. –– Vedi? Anche tu la pensi come me! Le dirai di queste tue perplessità? –– Non ho molta voce in capitolo. – fece notare CJ, per nulla interessato a mettersi contro Delacroix.Lo scienziato annuì – Già, sembra che manderà a terra anche te. –– Avrei voluto restare un po’ di più questa volta. – mentì CJ, con una naturalezza che lo spaventò.
Sembra ieri che ti facevi problemi a mentire come se nulla fosse! Si disse, ripensando al sogno della donna, a tutte le falsità a cui aveva assistito e che lo avevano in qualche modo influenzato. Per impedire allo scienziato di continuare a lamentarsi, CJ richiamò l’ascensore verso il toroide.Entrarono mettendosi in posizione secondo le procedure e mentre la cabina si spostava verso l’esterno di Comet Station, la gravità tornava a manifestarsi, obbligandoli a quello che era ormai il pavimento dell’ascensore. CJ deglutì a vuoto, cercando di scacciare il senso di nausea che gli provocava quel cambio, benché graduale.Quando le porte dell’ascensore si aprirono sul settore più interno del toroide, la gravità era sufficiente da consentire loro di camminare, anche se era meno di un quarto di quella terrestre.– Signori mi sarei aspettata più puntualità da due come voi. – li accolse Delacroix appena fuori dal corridoio per l’ascensore.
Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!