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The Lost Thing

Creato il 02 maggio 2012 da Eraserhead
The Lost ThingUn ragazzino trova sulla spiaggia una “cosa”…
Trasposizione animata dell’omonimo picture book illustrato dall’australiano Shaun Tan (qui nelle vesti di co-regista insieme a Andrew Ruhemann), The Lost Thing (2010) segue la scia di una certa animazione contemporanea: grande attenzione al comparto visivo e, nei limiti strutturali – qui giriamo intorno al quarto d’ora –, cura del messaggio d’accompagnamento.
A dir la verità negli ultimi anni si è assistito ad un uso della computer grafica superiore, e molto, a questa. L’attenzione verso i dettagli c’è (i fondali sono molto graziosi), quella nei confronti dei personaggi un po’ meno. Parecchio legnosi sono infatti i movimenti del protagonista, soprattutto nella deambulazione che si nota ben poco fluida; in generale meglio la realizzazione di The Thing.
Anche nel sottotesto si può trovare qualche neo, dovuto più che altro ad un’induzione dei concetti per facilitarne l’apprendimento: la città è grigia, gli uomini sono altrettanto grigi (ricordano quelli di Metropia, 2009) e hanno perso le cose belle, o magari esse sono lì, a due passi da loro, ma non riescono a vederle. Il contrasto tra mondo urbano e mondo fantastico è proposto in maniera elementare: niente di male, molto di scolastico.
Se però è vero che questo corto riproduce buona parte degli stilemi dei cartoon digitali, allora qualcosa di buono lo offre, e sono elementi che giocano a favore dello spettatore perché c’è della sana inventiva dietro questo lavoro (basta prendere i titoli di testa) a cui si accostano siparietti comici dignitosamente congegnati, senza dimenticare che la visione dell’altro mondo è una bella esplosione di vitalità con tutte quelle strambe creature che non sarebbero dispiaciute a Moebius.
Il salvagente sta però altrove, precisamente nel timbro autunnale che gli fa evitare ogni pericolo di infantilismo, di faciloneria: dietro la didascalia c’è un velo di amarezza, di scoramento.
Per il sottoscritto caruccio, per la commissione dell’Academy degno di vincere l’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione.

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