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The Maze Runner (The Maze Runner #1) by James Dashner

Creato il 14 settembre 2014 da Anncleire @anncleire

 The Maze Runner (The Maze Runner #1) by James Dashner

She smiled and folded her arms. “If you’re going to decipher a hidden code from a complex set of different mazes, I’m pretty sure you need a girl’s brain running the show.” Her grin turned into a smirk.

 

“The Maze Runner” è il primo libro della serie omonima di James Dashner e nonostante lo avessi iniziato a leggere un anno fa circa è rimasto a marcire nei meandri del mio computer fino a che non è stato votato per essere il protagonista del “Maze Read Along”. E devo dire che mi sarei persa un bel libro se lo avessi ignorato ancora. Una storia a tratti inquietante e irresistibile e in cui immergersi senza uscirne.

 

Quando Thomas si sveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore.
Il mistero si infittisce un giorno, quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di altri mezzi visibili di fuga, il Labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo… o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.

 

Deshner ha colpito nel segno. Se i primi capitoli sono lenti e si arranca nella lettura quando si inizia a capire come funziona il meccanismo della Radura è difficile uscirne. L’azione è concentrata e la storia inizia in medias res. Abbiamo una sorta di ascensore che termina in mezzo ad un gruppo di ragazzi che sopravvivono come possono, hanno una strana parlata e Thomas, il protagonista, giunge a sconvolgere ogni equilibrio. È strano come sembri tutto incerto, c’è il Labirinto, una società gerarchizzata, che dimostri quanto la legge sia importante per una struttura sociale, un comandante e una squadra di Runners che vanno alla scoperta dei misteri del Maze, del Labirinto appunto. Thomas sa che ci sono dei segreti, intuisce di avere un ruolo importante, ma è all’oscuro come gli altri. I ricordi sono nebulosi. Ma la differenza è che lui non ha paura, anche nei momenti più intensi e problematici, mantiene un certo grado di sangue freddo, è pervaso di coraggio. Non particolarmente brillante, non particolarmente intelligente, anzi a volte totalmente odioso, ma Thomas si dimostra in grado di guidare il gruppo. Una variabile che nessuno aveva messo in conto. È un uomo che scrive, e lo stile scarno e ridotto all’osso lo dimostrano. Mancano sentimentalismi, è tutta una questione psicologica. Anche la narrazione in terza persona lo dimostra. Il lettore si affeziona poco, legge per curiosità, per capirne i misteri, studiarne i segreti. Tutto è misterioso, dal linguaggio usato dai ragazzi, alle dinamiche del gruppo, a quel maledetto box che regala provviste e necessità. Ma ancora una volta gli equilibri del gruppo vengono sconvolti con l’arrivo di Theresa. La ragazza sembra inizialmente insignificante, ma scatena una serie di eventi che sconvolgeranno ancora di più il gruppo. Non ne conosciamo niente, ma allo stesso tempo è molto vicina a Thomas, che se ne sente legato.

I comprimari sono vari e preziosi dal bullo Gally, che tutti odiano, a Newt e Alby le due guide del gruppo, giusti e implacabili che non esitano a punire chi trasgredisce le regole, all’ingenuo Chuck che cerca subito di far amicizia con Thomas e entra facilmente nelle sue simpatie. Ma il mio preferito resta sicuramente Minho, il capo dei Runners. Ruvido e intollerante, ma intelligentissimo e scaltro, che prende Thomas sotto la sua ala protettiva. Insomma meraviglioso.

Anche i cattivi della situazione, i perfidi Grievers rendono l’atmosfera ancora più pericolosa e aggressiva, con quel fascino che deriva dai robot e dai videogiochi pane quotidiano per Dashner (infatti la sua nuova creatura parla proprio di videogiochi).

Il tutto è ben congeniato e la trama funziona fino allo sconvolgente epilogo, un cliff hanger impressionante che spinge a leggere il secondo volume senza indugio.

Il particolare da non dimenticare? Della carta oleata…

Il ritmo incalzante, le descrizioni asettiche, l’atmosfera inquietante rendono “The Maze Runner” un libro adatto a tutti, che sfugge alle logiche della distopia per aggiungere elementi fantascientifici e post-apocalittici, per regalare al lettore una lettura senza scampo.

Non vedo l’ora di mettere le mani sul secondo volume e continuare a leggere le avventure di Thomas e go… perché i segreti e i misteri non sono finiti.

Buona lettura guys!

 

 

The Maze Runner (The Maze Runner #1) by James Dashner


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