C’era tanto mancato Michael J. Fox, il mitico Marty McFly dell’amatissima trilogia Ritorno al futuro che è sparito praticamente dal set dal 2000 fino ad oggi, salvo casi sporadici, a causa della malattia che lo ha colpito nel 1991, il morbo di Parkinson. Tuttavia, quest’anno, l’attore ha deciso di rimettersi in gioco da protagonista nella nuova comedy, in onda su NBC in America dal 26 settembre, The Michael J. Fox show.
Ma perché è tanto singolare The Michael J. Fox show? Sicuramente, oltre al ritorno di Fox come protagonista, l’aspetto più curioso della serie è che racconta le vicende di Mike Henry, conduttore televisivo di New York che decide di tornare a lavorare nonostante abbia avuto un periodo lontano dai Tg a causa della sua malattia, il morbo di Parkinson. E’ chiaro che la linea che separa realtà e finzione in questo caso si assottiglia notevolmente, quasi a far diventare lo show un’opera quasi autobiografica. A completare il quadro familiare ci sono Betsy Brandt (Breaking Bad) nei panni di Annie, moglie di Mike; Conor Romero, Juliette Goglia, Jack Gore in quelli dei figli di Mike; ed infine Katie Finneran che interpreta Leigh Henry, la sorella di Mike.
Durante lo svolgimento della serie vengono messe in evidenza tutte le difficoltà che il protagonista passa e con cui è costretto a convivere. Tuttavia è interessante il modo che ha Henry di affrontare la malattia. Il protagonista, infatti, va avanti con il sorriso sulle labbra, trovando un’incredibile forza interiore e vedendo la sua situazione con ironia. La gente che lo incontra per strada lo tratta fosse come un eroe e lo venera, raccontandogli aneddoti di parenti affetti dalla sua stessa sindrome per cercare un punto di incontro o di conforto, cosa che chiaramente turba non poco il protagonista. Grande rilievo nello show ha anche il rapporto tra Mike, la moglie e i figli e i simpatici siparietti che si svolgono all’interno della famiglia.
“La serie si basa sulle storie che ho raccontato agli sceneggiatori. Quando non riesco ad aprire un barattolo lo passo a mio figlio. Potrei metterci tre minuti per spostare un cucchiaio”, ha svelato lo stesso Fox in un’intervista su EW. La nuova comedy targata NBC risulta convincente per il suo modo delicato di unire commedia e tragedia, e di trasmettere il paradossale miglioramento che la vita di Fox ha subito nonostante fosse stato colpito da questa terribile malattia. Come lui stesso ha sottolineato, dopo che gli è stato diagnosticato il morbo, l’attore ha capito ciò che è veramente importante e ha imparato ad apprezzare e a non trascurare soprattutto le piccole grandi cose della vita.
I primi episodi della serie sono stati sicuramente promossi. Riponiamo in questo show tantissime aspettative e, continuando di questo passo, potrebbe regalarci tante altre piacevoli sorprese perché, come lo stesso Fox ci insegna, “la risata è la reazione più naturale al mondo; è la più onesta e istintiva. Non la puoi trattenere. E si può ridere anche col morbo di Parkinson”. La prima stagione di The Michael J. Fox show è composta da 22 episodi, dalla durata di 25 minuti ciascuno. In Italia l’episodio pilota è stato proiettato, in anteprima, il 2 ottobre durante il Roma Fiction Fest 2013.
Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net